Cesa. M5S abbandona consiglio comunale per protesta

Il consigliere comunale capogruppo del M5S, Raffaele Bencivenga, ha presentato, prima del consiglio comunale tenutosi nel pomeriggio dell’11 ottobre, un’informativa alla prefettura di Caserta, al presidente del consiglio comunale ed alla segretaria. Il portavoce cittadino ha reso noto, a tutti gli uffici indicati, che la seduta consiliare non poteva essere tenuta in quanto, nello specifico, non si era provveduto alla necessaria pubblicazione degli avvisi né sul sito istituzionale, né a mezzo servizio di pubblica affissione e né sull’albo pretorio funzionante.

Il gruppo consiliare ha citato l’articolo 19 del regolamento del consiglio vigente, il quale prevede che l’avviso di convocazione deve essere “pubblicato all’albo pretorio, negli altri luoghi consentiti e sul sito istituzionale del comune”. Addirittura, quando si tratta di argomenti di particolare importanza, il sindaco o il presidente del consiglio comunale, può disporre l’affissione di appositi manifesti, mentre dovrebbe essere sempre attiva la pubblicità sul sito istituzionale.

All’apertura del’assise, i portavoce del movimento hanno evidenziato gravi lacune ed invitato tutti i consiglieri presenti, compresi presidente e segretaria, a rinviare il consiglio, nel rispetto e nelle modalità previste dalla legge. A votazione effettuata, però, solo il M5S ha espresso parere favorevole.

“Il consiglio comunale è l’organo per eccellenza, dove si prendono le decisioni importanti per la comunità – dicono i pentastellati –. Non può essere strumentalizzato, né reso ostaggio dalla maggioranza; non è e non può essere considerato una scatola chiusa.

Com’è possibile – chiedono – che chi dovrebbe dare esempio di massima partecipazione, coloro che hanno costruito delle consulte, non abbiano valorizzato un evento di questo peso per la comunità? Nessuno ha minimamente pensato all’importanza degli argomenti. In che modo i cittadini dovevano venire a conoscenza del consiglio comunale odierno? Perché non ne sono stati messi al corrente?

L’istituzione delle consulte, a nostro parere, alla luce dei fatti odierni, è da considerarsi solo specchietto per le allodole, in quanto – concludono – proprio il consiglio comunale, ripeto organo per eccellenza, è stato messo in secondo piano o per nulla considerato”.

Redazione

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