Cesa. Spazio 5 Stelle, Bencivenga: “Noi movimento dei fatti”

Nella serata di giovedì 13 ottobre, presso lo spazio 5 stelle di Cesa , si è tenuto un incontro tra il Meet Up pentastellato locale e quelli di Aversa, Carinaro, Frattamaggiore, Frattaminore, Orta di Atella Succivo.

Nel corso dell’incontro, gli attivisti hanno dato vita ad un esaustivo confronto di idee. E’ stato fissato al prossimo 22 ottobre, il primo grande evento dei “Comitati del no”, atto a favorire l’informazione dei cittadini in merito ai contenuti del referendum del 4 dicembre. Diversi saranno i gazebo che appariranno lungo via Roma, ad Aversa. Il 15 ottobre, invece, si terrà il convegno a Sant’Arpino sul referendum mentre il 16 sono previsti bici tour ed agorà ad Orta di Atella.

E’ stato più volte ribadito il concetto di movimento ricco di idee da attuare per il miglioramento del territorio, ma, soprattutto, volenteroso di essere unito e costantemente impegnato nella lotta politica. E’ la partecipazione corale che, in quest’ottica, ricopre un ruolo fondamentale, una sorta di pilastro portante della casa a 5 stelle.

E’ stato affrontato anche il tema ambientale, rimarcando la necessità di creare un gruppo di lavoro per la “Terra dei fuochi”. Impegno preso in prima persona da Maria Grazia Mazzoni, la quale sta conducendo un ottimo lavoro ad Aversa. La portavoce ha sottolineato come ci sia volontà di portare avanti la lotta per la creazione di una commissione d’inchiesta e di studio. Un gruppo che “non deve avere per forza valenza scientifica – dice il consigliere comunale di opposizione aversano -. Piuttosto l’intento è di accendere i riflettori su un’emergenza ambientale che pare non interessi alla maggioranza del mio comune di appartenenza. Ad ampio raggio, si vuole coinvolgere tutti i paesi dell’agroaversano, magari con consigli comunali congiunti vantanti personaggi autorevoli e qualificati. Dobbiamo porre le amministrazioni dinanzi ai problemi che ci affliggono”.

Inevitabile il riferimento al caso Ecotransider, alla lotta dei cittadini contro il sistema: “L’unico modo per cambiare la realtà dei fatti – dice il carinarese Giuseppe Vinni – è mobilitare il popolo. La storia ci insegna che dinanzi a corpose iniziative, non si possono chiudere gli occhi. Resta comunque chiaro che, nel caso specifico, gran parte delle responsabilità sono riconducibili al consorzio ASI che, anziché svolgere le mansioni per le quali è stato creato, finisce per cedere licenze a destra ed a manca senza cognizione alcuna. Questo sta rendendo la zona ASI il fulcro dell’industria dei rifiuti”.

L’attivista Spartaco D’Aniello sostiene che è necessario adottare nuove strategie per risolvere i problemi, mentre Antonio Carbisiero ha trovato nell’inerzia il motivo dell’incapacità di dare una risoluzione reale ai mali di una terra martoriata. Per Rosario Capasso c’è bisogno di un’azione forte, atta a smuovere le menti; le passerelle devono lasciare il posto alle iniziative concrete. Raffaele Bencivenga ha constatato che “dall’incrocio di idee, nascono sempre fiori ricchi di colori. E’ grazie a questo confronto che, questa sera, siamo giunti a porci una domanda importante: qual è l’iter che seguono i rifiuti che bruciano? Dobbiamo ricondurlo all’assassino o al mandante? Probabilmente al secondo. Siamo il movimento dei fatti”.

Redazione

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