Finti furti di auto costose: Cipriano Cioffo minaccia di uccidere il suocero del fratello

Dall’indagine dei carabinieri del Comando di Aversa, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, agli ordini del maggiore Antonio Forte e diretti dal Tenente Flavio Annunziata, emergono ulteriori inquietanti particolari che denotano la pericolosità di alcuni dei 37 soggetti coinvolti, di cui 8 finiti in manette e i restanti indagati (guarda qui).

Il sodalizio criminale è stato smantellato in breve tempo, grazie alla determinazione e lungimiranza dei militari, che dalle indagini sull’omicidio della donna, rumena Mariana Veronica Sologiuc, uccisa il 20 maggio 2015 trovata in strada priva di vita, nelle terre di Villa di Briano a poca distanza dalle abitazioni dei fratelli Cioffo, da subito individuati dagli inquirenti quali responsabili di tale terribile crimine quindi scattò il provvedimento cautelare.

Da qui un’articolata indagine, che il 4 gennaio scorso ha portato all’emissione di un’ordinanza cautelare in carcere nei confronti di due persone, i fratelli Cipriano e Arturo Cioffo, di 35 e 39 anni, di San Cipriano d’Aversa. Le indagini hanno portato i carabinieri ad aprire il vaso di Pandora e giungere alla scoperta di un articolato e sofisticato sodalizio criminale, che ha fruttato un giro di denaro di circa 2 milioni di euro, pare al momento, e del sequestro di 4 vetture di lusso oggetto dei meccanismi truffaldini, posti in essere dagli indagati. Le vetture sono state restituite, da indiscrezioni, ai leggittimi proprietari, così come parte degli illeciti proventi. Il sistema era così congeniato: venivano acquistate vetture di lusso, costose, poi entro 3 mesi, anche entro pochi giorni da tali acquisti, i soggetti coinvolti ne dichiaravano falsamente il furto per incassare l’importo per intero del valore della vettura “rubata” che in realtà veniva nascosta. Ad avallare tali dichiarazioni anche i rapporti dei 4 poliziotti municipali coinvolti ed arrestati. I quali complici, pare, del sistema, attestavano con multe e verbali eventi e circostanze inesistenti. L’esempio più eclatante è quello in cui gli indagati acquistavano una Masertati completamente distrutta a causa di un incidente, di proprietà dell’ex portiere della Roma, ovviamente non è coinvolto in questa vicenda. L’autovettura viene portata in Campania, e nonostante non sia in grado di circolare, la assicurano avallati dal verbale redatto da due dei 4 vigili municipali che attestano di aver visto tale vettura transitare e facendogli addirittura una multa.

Il fatto più grave, a parer nostro riportato a pagina 40, dove pare alcuni degli indagati stessero meditando di commettere un ennesimo omicidio in danno del suocero di uno dei soggetti coinvolti. Nello specifico vi è scritto che: “necessita l’analisi della captazioni in cui si delinea il ruolo apicale di Cioffo Cipriano, avente incarichi di direzione dell’associazione nel reclutamento e conferimento delle mansioni  ai propri familiari, ai pubblici ufficiali e agli altri sodali, e privati cittadini. Infatti nel conversare con Villan Massimo, coindagato e suocero del fratello Arturo, afferma di non avere nessun problema ad eliminare il suocero di quest’ultimo, riferendo di intenzioni pericolose da parte di più persone (noi) e di aver già ucciso in passato e di essere disposto a farlo di nuovo: Cipriano Cioffo” stai in male acqua! Non ci far passare un guaio, digli a tuo padre, Lo prendiamo e lo andiamo a buttare dentro ad un fosso! A noi uno in più o uno in meno a noi non ci fa niente! Cioffo: io a questo qua lo voglio lo devo uccidere, come uccisi a quella la a Madonna di Briano, l’ultima volta che ho fatto! Sentimi bene quello che ti sto a dire Massimo!”  Tali minacce riguarderebbero una truffa relativa ad una Maserati, nell’intercettazione infatti il Cioffo dichiara: “Massimo tra 10 giorni arriva l’assegno, no Massimo a prescindere pure se fosse successo questo non ci azzecca con quello, il dovere è dovere! Questo si è mangiato i soldi sopra la Maserati, gli diedi 1500 euro! Massimo ora quello che voglio dire A me della vita uno più uno in meno non mi cambia sopra niene! A prescindere che faccio l’imbroglione ma quando una persona …..la uccido subito! Lo affogo! Devi dire va a cambiare l’assegno quando arriva perchè se non va lo vai a cambiare non finisce bene! Lo torno a ripetere è solo per il bene suo non gli do non lo faccio vivere più, lo faccio finire di vivere, Massimo se lo incontro in mezzo alla strada lo posso solo uccidere di mazzate!” Nei prossimi giorni vi racconteremo ulteriori retroscena di questa vicenda.

Christian de Angelis

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