Grinta, carattere e voglia di vincere. Ciro Iodice, lo skyscanner dell’Albanova
L’Albanova che vola al comando della classifica è un… last minute. Il team di Sanchez, infatti, è letteralmente devastante negli ultimi 20 minuti delle partite: 7 gol fatti sugli 11 totali e 0 subiti, con 8 punti su 14 conquistati. Grinta, carattere, voglia di vincere possono essere ascritti tra le principali ragioni di questo particolare trend. Su tutti gli aspetti, però, ne spicca uno in particolare: è l’ottima condizione atletica di cui godono i calciatori, senza la quale non sarebbe possibile ottenere tali risultati negli ultimi scampoli di match.
Un lavoro, quello della preparazione fisica, condotto in maniera certosina dal prof. Ciro Iodice, autentico… skyscanner dell’Albanova. 33 anni, laureato e specializzato in scienze motorie e sportive all’Università Foro Italico di Roma, Iodice ha cominciato quattro anni fa come giocatore-preparatore nella Summa Rionale Trieste in Prima Categoria. Conseguito il patentino Uefa B, lo scorso anno è entrato nello staff di Luigi Sanchez, con il quale ha vinto il campionato di Promozione alla guida del RUS Vico.
Prof, che percentuale dà all’attuale condizione atletica della squadra? “Credo che siamo intorno al 70%. Il massimo potenziale deve ancora venir fuori: da qui a dicembre daremo tutto, per poi effettuare un richiamo di preparazione durante la sosta natalizia”.
Cosa può dirci della sua metodologia? “Sostanzialmente non mi arzigogolo in particolari stravolgimenti. Tutti gli esercizi che svolgo sono miei, ma sono il frutto semplicemente dalla mia esperienza e dalle mie conoscenze. In questo modo, nella mia breve carriera, posso dire che il tasso di infortuni è stato piuttosto basso: quest’anno, ad esempio, all’Albanova abbiamo avuto tanta sfortuna con le contusioni ed altri traumi, ma dal punto di vista muscolare non ci sono stati problemi”.
A proposito di infortuni: quanto è importante la preparazione atletica nella loro prevenzione? “E’ assolutamente fondamentale. Personalmente, cerco di preparare gli allenamenti in base alla sollecitazione dei muscoli nelle partite precedenti. Contro il Casoria, ad esempio, spesso avevano loro la palla, per cui abbiamo corso tanto ed ho impostato un lavoro di recupero per i muscoli più sollecitati, come i flessori. In seguito a partite diverse, come quella di Vitulazio in cui gestimmo a lungo il pallone correndo di meno, ho potuto lavorare maggiormente su aspetti come la rapidità di esecuzione, visto che la squadra era meno affaticata. In generale stilo programmi di allenamento mensili, con la possibilità di applicare delle variazioni, che rientrano comunque nei canoni, in base alla situazione”.
Nella rosa c’è qualche elemento che spicca sugli altri per capacità atletiche? “E’ un gruppo piuttosto omogeneo. Ci sono diversi ragazzi che a fine allenamento potrebbero tranquillamente sostenerne un altro, ma più di tutti mi ha colpito Traoré: ha capacità di allungo e di recupero eccezionali”.
Come si integrano il suo lavoro e quello di mister Sanchez? “E’ il secondo anno che collaboriamo ed ormai siamo una coppia collaudata. All’inizio della passata stagione ho accusato qualche difficoltà: il mister ha grande intelligenza nell’osservare e cambiare anche ad allenamento in corso se qualcosa non va, per cui era complicato adattarsi. Col passare del tempo, però, sono riuscito ad assorbire questo modus operandi, che mi ha dato maggiore flessibilità e capacità di non farmi trovare impreparato di fronte agli imprevisti”.