Sant’Arpino. Dell’Aversana: “IAP via a marzo. Con noi partirà una politica di equità fiscale”

Sono sempre le imposte comunali, e la notevole evasione da parte anche di cittadini insospettabili cittadini al centro del dibattito politico locale. Ed è lo stesso sindaco Giuseppe Dell’Aversana a ribadire che “la I.A.P. andrà via a marzo 2017 alla naturale scadenza di contratto. Come già detto in campagna elettorale la rescissione anticipata del contratto sarebbe stata onerosa per il comune”.

Dell’Aversana, inoltre, specifica come “i ruoli suppletivi degli anni 2013, 2014 e 2015 sono stati causati dalla cattiva amministrazione del sindaco Eugenio Di Santo prima e Fioratti/Zullo poi. Purtroppo noi siamo stati costretti ad emetterli in quanto entrate iscritte in bilancio dalla precedente amministrazione e da loro già scadenzate in arrivo. Il senso di responsabilità politica ed istituzionale ci impone di tutelare l’interesse del comune di Sant’Arpino che rischia seriamente il DISSESTO in quanto devastato da milioni di debiti, da un evasione spaventosa, da un deficit di cassa, da assenza di liquidità, da entrate non veritiere, da mancata riscossione di crediti , da centinaia di pignoramenti e decreti ingiuntivi”.

Il primo cittadino sottolinea come “l’amministrazione comprenda le difficoltà di chi non ha lavoro e di chi ha difficoltà a pagare, e siamo vicini alle loro sofferenze, sappiamo benissimo il massacro subito dai commercianti penalizzati dai precedenti amministratori con tariffe altissime. Per questo abbiamo fatto cinque rate e saremo disponibili a fare anche ulteriori rate”.

Ma la stoccata finale il sindaco la riserva a quei contribuenti, che pur potendo non hanno onerato i propri impegni tributari. “Per il rispetto dovuto a chi ha già pagato la tassa sui rifiuti, abbiamo inviato anche il ruolo ordinario degli anni 2013 , 2014 e 2015 a tutti coloro che invece non lo avevano pagato e fra questi vi sono molte persone insospettabili. La notifica di ogni singolo ruolo si è resa necessaria per togliere alibi a questi “furbi” ed avere in mano un titolo certo con cui poi avviare la riscossione coattiva nell’interesse del bene comune. Per la salvaguardia

degli equilibri di bilancio di competenza e di cassa e per poter conservare un credito certo, liquido ed esigibile occorreva necessariamente notificare il singolo atto ed il costo di notifica è stabilito dalla legge. Ora inizia la caccia agli evasori perché bisogna pagare tutti per poi poter pagare meno”.

Redazione

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