(VIDEO) M5S: Pizzarotti, Grillo pensa a visibilità, non a governare

Nuove bordate del sindaco di Parma a Beppe Grillo dopo la conferenza stampa di ieri nella quale ha annunciato l’addio al M5s. Da Grillo – ha detto Pizzarotti a Radio Anch’io commentando, in particolare, il fatto che il leader dei CInquestelle abbia detto “goditi i tuoi 15 minuti di celebrità – è arrivata una “risposta inumana, rispecchia quello che è diventato il Movimento, non ci sono più rapporti umani. Io ho risposto a tutte le loro richieste, ma è interessante notare come per loro il punto è solo la visibilità, a loro interessa più la visibilità che le esperienze di governo”.

Pizzarotti è tornato a prendersela anche con i componenti del direttorio: “E’ troppo facile generalizzare e parlare del movimento – ha detto – i membri del direttorio si sono schierati dietro il garante perché hanno capito che fa comodo non avere responsabilità, ma per ogni cosa dire che è stato deciso da Beppe Grillo”.

E sul proprio futuro politico ha escluso qualsiasi ipotesi di alleanze con il Pd nella sua ricandidatura al Comune di Parma: “La calunnia è un venticello, calunniare è più facile che portare argomenti”. Sulla sua ricandidatura nel 2017 ha quindi ribadito di “non aver preso ancora nessuna decisione, ma se ci dovessimo ricandidare la lista civica è una dato di fatto, visto che siamo fuori dal Movimento 5 Stelle”.

Ieri il primo cittadino di Parma aveva ufficializzato la decisione di lasciare il Movimento 5 Stelle accusandolo di essere cambiato troppo da quando lo aveva conosciuto.  Dopo mesi di richieste di incontri, nel giorno della sua uscita, al 144/o giorno di attesa di una comunicazione sulla sua sospensione, ha messo in fila tutte le critiche: a Grillo, a Di Maio, al direttorio, agli “arrivisti ignoranti: non sono cambiato io, o i nostri ideali, è cambiato il M5s”. E lo ha fatto proprio nel giorno in cui Grillo, insieme a Davide Casaleggio è andato Roma per incontrare i senatori (e oggi vedrà i deputati): un incontro per parlare di programma, ma anche per tirare le briglie, visto che sullo sfondo rimane anche il caso Roma, del suo sindaco Virginia Raggi e dei suoi discussi assessori, a cominciare dalla titolare dell’ambiente Paola Muraro che ha querelato il presidente del consiglio Matteo Renzi per le sue parole su mafia capitale. Con la controquerela del Pd romano verso la Raggi.

Ma mentre il sindaco della prima città d’Italia continua a essere una grana per il Movimento, il primo sindaco di un comune capoluogo, non ne fa più parte. O almeno non ne fa più parte ufficialmente, perché il rapporto fra il Pizzarotti e lo staff era già di fatto finito da anni, ben prima da quella sospensione arrivata a maggio a causa di un’indagine poi archiviata. “Io sono sempre stato un uomo libero – ha detto in una conferenza stampa durata un’ora e mezzo nella quale ha dato libero sfogo anche a tutto quello che in questi ultimi anni si era tenuto dentro – da uomo libero non posso che uscire da questo Movimento 5 Stelle, da quello che è diventato oggi e che non è più quello che era quando è nato”.

L’uscita di Pizzarotti dal Movimento 5 Stelle non coincide con una crisi di governo al Comune di Parma. Tutti i consiglieri che sostengono la sua maggioranza si sono detti pronti a seguirlo e a continuare a sostenerlo lealmente. E, probabilmente, lo sosterranno anche nella primavera del prossimo anno quando Parma tornerà alle urne e quando il sindaco uscente, salvo sorprese, sarà in campo con una lista civica per chiedere ai suoi cittadini la conferma per altri cinque anni.

Redazione

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