Arriva l’influenza, ecco i disturbi più frequenti: l’orecchio tappato
Meteo variabile, cambiamenti improvvisi, tanta pioggia e umidità: le ultime settimane hanno avuto un immediato effetto sulla salute degli italiani, e difatti è già partita la conta delle persone costrette a letto dall’influenza, che quest’anno si preannuncia più forte del passato. Ecco quali sono i sintomi e i disturbi più comuni.
In circa un mese, a partire dalla metà di ottobre, sono quasi 150 mila gli italiani che sono stati già colpiti dall’influenza, secondo i report settimanali di Influnet, il bollettino elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità. Solo nell’ultima settimana di osservazione sono quasi 50 mila i nuovi ammalati, con i bimbi e ragazzi come fascia più colpita; a questi, poi, vanno aggiunti i casi che riguardano le sindromi para-influenzali, causate dai cosiddetti virus ‘cugini’ di quelli presi in esame per l’influenza (ce ne sono 262 tipi), che toccano anche i 100 mila riscontri ogni 7 giorni.
Influenza più forte quest’anno. Se consideriamo che la stagione influenzale di quest’anno è attesa come più pesante rispetto al solito, la situazione non sembra particolarmente rosea per gli italiani, cui gli esperti consigliano innanzitutto il ricorso alla vaccinazione. E oltre alla febbre, uno dei tipici effetti di questa condizione, in questo inverno 2016/17 i disagi prevedono l’interessamento delle vie aeree, sulle quali insiste particolarmente l’azione degli ultimi virus, che poi arrivano a colpire anche apparato intestinale e, in alcuni casi, le orecchie.
I sintomi dell’influenza. I sintomi dell’influenza di quest’anno sono particolarmente comuni: si parte con un mal di testa di intensità variabile per passare alla sensazione di brividi sulla pelle e dolori addominali, senza dimenticare un generale senso di stanchezza e spossatezza che preclude a casi di vomito e dissenteria, fino ad arrivare alla febbre alta. Le cure principali prevedono il ricorso immediato ad antipiretici e altri farmaci eventualmente prescritti dal medico, mentre è sconsigliabile l’uso di antibiotici che non arrestano i virus che causano il malessere.
L’interessamento delle orecchie. Non di rado, però, gli effetti dell’influenza continuano anche nei giorni successivi e invadono altre parti del nostro corpo. È il caso del sistema uditivo, che spesso diventa “vittima” di queste condizioni patologiche e dà vita a disturbi di proporzioni anche intense. Come si legge sul portale Donna Femminile, sito di riferimento per tematiche e problematiche femminili, anche la frequente sensazione di avere un orecchio tappato può trovare origine ed essere conseguenza di un episodio influenzale o di raffreddamento o da una infezione delle alte vie aeree, perché deriva dalla presenza di muco e catarro nella zona retrostante alla membrana del timpano, e prende il nome di otite media sieromucosa.
I sintomi delle orecchie ovattate. Non è difficile elencare gli effetti che si provano in questi casi: il primo e principale è la sensazione di ovattamento auricolare, simile a quando si immerge la testa sott’acqua, seguito da autofonia (il sentire rimbombare la nostra stessa voce, come se ci fosse un’eco) e fullness, vale a dire il tipico rumore che in genere si percepisce mettendo una conchiglia accanto all’orecchio.
L’azione del cerume. Questi stessi sintomi di orecchie tappate si riscontrano anche quando si accumula cerume eccessivo nel condotto uditivo, che provoca anche persistente dolore, una perdita temporanea della capacità di ascolto dei rumori e un fastidioso ronzio di fondo con suoni che percepiamo come ovattati. In generale, comunque, quest’ultimo tipo di disturbo si chiama Pienezza Auricolare e non è grave, ma ovviamente non deve essere sottovalutato e trascurato perché può degenerare.
Le cure consigliate. Per quanto riguarda invece il trattamento di questi fastidi, di regola si prescrive una terapia della durata di 10 giorni che prevede l’assunzione di cortisone per via orale, associata ad esercizi di autoinsufflazione (come la tipica manovra di compensazione) per favorire la fuoriuscita di muco dall’orecchio medio allargando la tuba di Eustachio. Se non dovesse bastare questa terapia (e dopo aver positivamente risolto lo stato di malessere che ha generato il problema alle orecchie), il medico potrà prescrivere uno sciroppo specifico o una cura antibiotica più adeguata al proprio caso.