Bacoli. Centro storico riaperto al traffico: nuovo arredo urbano giace in deposito
Fioriere, panchine e cestini? No, grazie. Meglio auto e smog. Ecco costa sta accadendo a Bacoli. Da oltre 3 mesi, il Comune lascia marcire in deposito ben 25000 euro di forniture di arredi urbani tra fioriere, panchine, dissuasori e cestini, acquistati per allestire il centro storico liberato dalle auto e dall’inquinamento. 25000 euro di forniture imballate, coperte di muffa e polvere, negate alla popolazione.
Ecco che cosa c’è in giacenza:
– 280 dissuasori in acciaio, tra rimovibili e non (questi da sistemare anche in altre zone del paese).
– 10 fioriere in acciaio.
– 10 panchine (solo alcune installate ed immediatamente vandalizzate).
– 6 cestini in colore bianco granitico.
Come da programma, Freebacoli aveva promosso la chiusura al traffico del centro storico (Via Gaetano De Rosa e Via Ercole) rispondendo a quell’esigenza di creare un centro commerciale naturale nel quale operatori del settore commerciale, turistico e cittadinanza residenza possa godere senza smog delle proprie vie del commercio contrastando così, con eventi e varie iniziative, lo strapotere dei centri commerciali artificiali. Un progetto lungimirante, che andava perfezionato e migliorato, passo dopo passo, a partire dal primo, ovvero la chiusura al traffico tout court. Il secondo passaggio sarebbe stato quello di venire incontro alle esigenze della popolazione che vive il centro storico e di arredarlo con materiale che, però, ora giace in deposito.
“E smettiamola anche di chiamarla “chiusura” – ha asserito Josi Gerardo Della Ragione – Ciò che abbiamo fatto (e che faremo) è stata un’”apertura” della strada alle famiglie, ai bambini, ai pedoni. Già a luglio potevano essere posizionate nel cuore di quello che noi riteniamo possa, con la collaborazione di tutti, diventare un vero e proprio Centro Commerciale a cielo aperto. La prossima tappa sarebbe stata quella, già in parte avviata, di permettere ai commercianti di uscire all’esterno con #tavolini e gazebo. Ma non è stato fatto. Anzi. In controtendenza rispetto a quanto accade in Italia, in Europa e nel mondo, non solo si è preferito chiudere 25.000 euro di arredi urbani in un deposito comunale, ma, a passo di gambero, si è anche aperto il centro torico alle auto, spazzando via le poche panchine rimaste, colorando il basolato con tanto di strisce blu, gialle e bianche, e sostituendo i pneumatici alle scarpette dei più piccoli; il gas di scarico ai passeggini spinti da mamme, nonni e papà. Anche nei tratti in cui non esiste marciapiede”.
E’ ferma volontà di Freebacoli quella di poter ricominciare un cammino, bruscamente interrotto con una manovra di palazzo messa in opera da chi non riesce ad immaginare una Bacoli diversa, proiettata verso il #futuro.