La Federico II salva Codice da Vinci, manoscritto apografo
Era tra gli scaffali di una biblioteca privata napoletana, quella della famiglia Brodetti, ed è rimasto a Napoli grazie ai 15.000 euro investiti dall’Università Federico II per acquisirlo. E’ il “Trattato della pittura”, manoscritto apografo del XVI secolo che raccoglie in forma di manuale una serie di documenti di Leonardo da Vinci sulle tecniche pittoriche e di disegno architettonico: il libro è rimasto a Napoli nonostante facesse gola alle case d’aste internazionali che avevano offerto cifre ben più alte ai proprietari. Il testo arricchisce da oggi la ricchissima biblioteca di libri rari dell’ateneo federiciano che lo custodirà in cassaforte, aprendolo però alla consultazione di tutti attraverso le eccellenti scansioni sul sito dell’università partenopea. “Il manoscritto – spiega Roberto Delle Donne, presidente delle biblioteche di ateneo della Federico II – era nella collezione privata della famiglia Brodetti che lo avevano custodito da secoli, conoscendone il valore per l’antichità del testo ma non del tutto consapevole della tradizione leonardiana, che è stata messa in luce da Angela Cerasuolo, studiosa del Museo di Capodimonte e poi approfondita anche da Carlo Pedretti, storico dell’arte tra i maggiori esperti del da Vinci”. Sul manoscritto avevano subito posato gli occhi le case d’aste, tanto che Sotheby’s aveva fatto un’offerta alla famiglia più alta di quella dell’ateneo napoletano: il trattato a Londra avrebbe raggiunto infatti all’asta almeno la cifra di 30.000 sterline, circa 35.000 euro.