MULTE PAZZE! Risiede nella ZTL, paga per il permesso ma riceve 100 multe in un mese
Risiede in zona ZTL. Paga i canoni per i permessi ma il comune le invia 100 multe. Diecimila euro e una bella crisi di nervi. Ne sa qualcosa una disoccupata napoletana, la signora Raffaella Tofani, che di multe ne ha collezionate un centinaio nell’ultimo mese, roba da Guinness dei primati. Questo non perche’ ‘Lady multa’, come e’ già stata ribattezzata la signora, si faccia beffa delle regole.
E’ successo, infatti, che pur avendo regolarmente pagato gli oneri per circolare nella Ztl del centro storico di Napoli, il comune non abbia mai completato l’iter saltando un passaggio decisivo, quello dell’inserimento della targa della sua auto nel sistema che divide gli autorizzati dai trasgressori. “SONO in buona fede”, si difende. Ora la signora si e’ messa in regola ma le multe continuano ad arrivare. “Mi appello al sindaco. Non ho i soldi per pagare – dice – ma posso lavorare gratis per saldare il debito. Ma fermi quest’incubo”.
La signora non doveva ricevere alcuna multa prima perchè residente nella zona ZTL e poi perchè aveva pagato per l’iter della pratica. Ma si sa che il sistema ZTL di Napoli è quello che genera il maggior numero di ricorsi….. un motivo ci sarà!!
E’ cosi’ che la signora Raffaella, convinta di essere in regola, ha violato sistematicamente la Ztl di via Mezzocannone, passaggio obbligato per raggiungere l’alloggio del Comune in cui vive. Su e giù, più volte al giorno, sotto l’occhio inflessibile della telecamera. Fino a quando, il 7 ottobre, il postino ha bussato alla sua porta consegnandole un rotolo di avvisi di giacenza alla posta lungo quattro metri, presagio delle prime venti multe cui sono seguite tutte le altre. Ora la signora si e’ messa in regola ma le multe continuano ad arrivare.
“Ormai non le apro neanche più – prova a scherzarci con ironia tutta partenopea – ma la verità è che da un mese vivo nell’angoscia più totale. Mi appello al sindaco. Non ho i soldi per pagare e non ho nulla di proprietà, ma posso lavorare gratis per saldare il debito. Ma fermi quest’incubo