Napoli. Assemblea pubblica lavoratori Tim, Taglialatela: “Nuovi tagli ai costi in vista”
Grande assemblea pubblica unitaria quella di oggi organizzata dalle sigle sindacali con un corteo che è partito dall’isola F6 del Centro Direzionale di Napoli.
Le motivazioni di questa manifestazione sono individuabili in una serie di tagli lineari ai diritti e alle retribuzioni dei lavoratori con l’unico fine di fare cassa. I sindacati hanno già proclamato una giornata di sciopero nazionale per il 13 Dicembre, fino a quella data si stanno susseguendo una serie di iniziative di contrasto alle politiche aziendali. E’ già partita una denuncia effettuata alla Direzione territoriale del Lavoro per le ripetute violazioni al contratto nazionale delle telecomunicazioni.
“L’idea dell’assemblea pubblica è venuta dopo l’iniziativa di alcuni lavoratori che hanno spontaneamente manifestato al Vomero, lì – dichiara Massimo Taglialatela Segretario Generale della Uilcom Campania – ci hanno chiesto di essere uniti e visibili e dobbiamo dare seguito a questa richiesta, per questa ragione saremo tutti uniti sindacati confederali e autonomi”.
Taglialatela detta i tempi delle future azioni da mettere in campo: “Per quanto ci riguarda siamo stufi di un’azienda che comunica su un doppio binario, da un lato dichiara ai giornali finanziari di risultati economici al top in Europa, dall’altro presenta agli incontri sindacali dati tutti negativi per richiedere tagli agli stipendi ed ai diritti dei lavoratori, stiamo valutando la possibilità di integrare la squadra Uilcom Campania con degli economisti per fare chiarezza su quale sia la verità sui conti di Tim”.
“Sindacati e lavoratori hanno fatto tutto quello che potevano per raddrizzare le sorti dell’azienda, se questo a dire del management ancora non basta, è nostro dovere rimettere tutto in discussione compresi gli accordi già sottoscritti, è l’ora di dire basta all’arroganza e ai privilegi di questo Management. Abbiamo assistito solo ad una serie di iniziative mirate all’impoverimento delle lavoratrici e dei lavoratori. Riduzione dei costi e nessun investimento di prospettiva” insiste il sindacalista. “Siamo preoccupati perché vediamo un azienda ferma, in balia delle onde. Altre aziende aggressive sul mercato, le multe dell’Agcom e la questione dell’ultimo miglio ancora non risolte ma che rappresentano un pericolo”.