Napoli. Campi Flegrei Patrimonio dell’UNESCO: “Il sogno potrebbe realizzarsi nel 2019”.

Nel 2019 i Campi Flegrei potranno diventare Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. A riferirlo non è uno qualsiasi ma l’ex ambasciatore,  oggi consigliere per i Rapporti internazionali e l’Unesco della presidenza della Regione Campania, Francesco Caruso nell’ambito di un’intervista rilasciata a Il Mattino.

Un’intervista pubblicata in data odierna, 7 Novembre 2016, nella quale si evidenzia come il percorso intrapreso affinchè l’Italia presenti la candidatura per i Campi Flegrei nel 2019 sia in realtà cominciato nel 2015 con l’azione dei Sindaci di Pozzuoli, Bacoli, Quarto e Monte di Procida. C’è la concreta possibilità che i nostri tesori archeologici e naturalistici diventino Patrimonio dell’Umanità.

Ecco l’intervista pubblicata da Il Mattino:
Signor ambasciatore, partiamo proprio dalle politiche culturali. Che cosa non funziona in una realtà come la nostra dove l’abbondanza rischia di diventare uno spreco?
«Voglio dirle che cosa c’è di nuovo, piuttosto. C’è finalmente la consapevolezza che con la cultura si mangia, si fa crescere l’economia. Questa consapevolezza viene soprattutto dal basso, con la nascita autonoma di strutture e di iniziative che andrebbero meglio coordinate. Aggiungo che grazie a questo governo nazionale abbiamo in mano nuovi strumenti per lavorare meglio. Penso all’Art Bonus sul mecenatismo privato e, per quanto riguarda la Campania, alla legge speciale per il grande progetto di Pompei. Consapevolezza e strumenti legislativi sono due grandi atout da sfruttare a pieno. Accanto a questo andrebbe investito sulla formazione dei formatori».

Su quali nuovi siti puntate?
«Su quello dei Campi Flegrei, per il quale siamo abbastanza avanti. Stiamo elaborando la candidatura che coinvolge i sindaci di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, ai quali si è aggiunta Procida».

I tempi?
«È una procedura lunga. Ma in due anni abbondanti di istruttoria ce la si può fare».

Quindi nel 2019?
«Se si lavora bene. C’è già stata una prima giornata di studi che ha visto la partecipazione delle sette università campane alle quali abbiamo chiesto di mettere a servizio del progetto geologi, archeologi, storici dell’arte, antropologi, ma pure economisti. Poi scenderà in campo il ministero della Cultura. Per i Campi flegrei si tratta di una ricandidatura. Fu già presentata nel 2008. Ma poi si preferì sospendere perché si era nel pieno dell’emergenza-rifiuti».

Redazione

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