Napoli. Carloni: “Bene approvazione “salva EAV”, ora si cominci a programmare futuro”
“Con l’approvazione della conversione del decreto legge sul finanziamento di esigenze indifferebili, che la Camera ha oggi esaminato, si pongono le basi per un serio rilancio dell’EAV”. E’ quanto afferma Anna Maria Carloni, deputata del Partito Democratico ed unica componente campana della Commissione Trasporti della Camera.
“L’art. 11 del provvedimento, che prevede 600 milioni di Euro per far fronte ai debiti della società di trasporto regionale, era atteso da anni, ed è stato frutto di un lungo lavoro parlamentare. Mi sembra doveroso ringraziare la Regione ed il Governo per aver fatto in modo che la misura fosse già contenuta nel testo del decreto legge, che poi la Camera ha convertito in legge”.
“Ora”, continua la Carloni, “la questione passa al Senato, dove è auspicabile che il provvedimento venga rapidamente quanto positivamente licenziato. Infatti, oltre alle sofferenze dell’EAV, che i pendolari campani ben conoscono, vi sono quelle di decine di aziende di fornitori, che aspettano da anni che le istituzioni non vengano meno al patto di fiducia che si costituisce sempre fra debitori e creditori”.
“Tuttavia”, puntualizza la deputata campana, “tanto resta ancora da fare. Assieme allo sforzo di risanamento messo in campo dalla Regione e dall’amministrazione dell’EAV, è necessario ora programmare il futuro. Vi è da completare il disegno, immaginato ormai quasi vent’anni fa, della metropolitana regionale, che prevede investimenti in nuove tratte, nuove stazioni, nuovi treni e tencologie per la sicurezza, sia sulle linee che nei fabbricati viaggiatori. Vi è poi da confrontarsi con il tema della messa a gara dei servizi pubblici locali, che, secondo indicazioni europee, è un argomento non più rinviabile”.
“Dunque”, conclude la Carloni, “ora che le risorse per il risanamento sono in dirittura d’arrivo, si deve ragionare sul futuro, aprendo anche a nuovi scenari e nuove energie. Altrimenti, lo sforzo enorme del Governo, e di tutta la collettività, manifestatosi attraverso 600 milioni di fondi pubblici, sarà stato solo in parte utile”.