Ottaviano. ‘Facciamo un pacco alla camorra’, lunedì la presentazione dell’ottava edizione

Lunedì 21 Novembre, presso il Castello Mediceo, presentazione dell’ottava edizione di “Facciamo un pacco alla camorra”: il paniere natalizio con prodotti agroalimentari realizzati attraverso il riutilizzo sociale e produttivo dei beni confiscati alle mafie.

A partire dalle ore 11, i promotori dell’iniziativa – Valerio Taglione per il Comitato don Peppe Diana, Fabio Giuliani per Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e Giuliano Ciano per N.C.O. Nuova Cooperazione Organizzata – insieme a tutte le organizzazioni partner, presenteranno i percorsi, le storie e i prodotti caratterizzanti l’ottava edizione, legate quest’anno al leitmotiv “Risaliamo sui tetti per riannunciare parole di vita”, celebre quanto attuale frase di don Peppe Diana.

Alla conferenza di presentazione, interverranno anche il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, il coordinatore dell’Osservatorio sulla legalità (OSLE) dell’Istituto di studi politici San Pio V Giuseppe Acocella, il presidente della Cooperativa Ottavia Antonio D’Amore, il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio Agostino Casillo e il presidente della Fondazione Po.Li.S. Paolo Siani. Invitati il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il sindaco di Ottaviano Luca Capasso. Prevista, inoltre, la partecipazione straordinaria di alcuni attori della fiction di Rai 3 “Un posto al sole”.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di promuovere una crescita civile del territorio, fondata sull’infrastrutturazione di economia sociale come antidoto all’economia criminale e speculativa.

All’interno del paniere, realizzato col caratteristico cartone riciclato e riciclabile 100% campano, ogni prodotto racconta la storia di una cooperativa sociale del territorio impegnata nell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati attraverso il riutilizzo sociale e produttivo di beni confiscati.

Sughi pronti, legumi, sott’oli, barrette di cioccolato… sono espressione concreta e tangibile della filiera di agricoltura sociale – sana, biologica, etica ed inclusiva – che si sta sperimentando a partire dai beni confiscati casertani, attraverso una “Rete d’imprese per lo sviluppo locale”.

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Redazione

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