Teresa Gordon e l’associazione G. Parente promuovono il perdono
Ha fatto registrare una grande partecipazione di pubblico l’incontro dello scorso 17 novembre a Palazzo Parente, ad Aversa, sul tema del perdono, incentrato a partire dal libro PerdonaTe di Domenico Delle Curti. L’evento è stato promosso dalla psicoterapeuta Teresa Gordon in collaborazione con l’Associazione “Gaetano Parente” ed ha aperto ufficialmente gli appuntamenti del Salotto del Festival Cimarosa, lo spazio per l’arte, la letteratura e l’attualità che tradizionalmente accompagna la rassegna musicale dedicata al grande compositore aversano. La presentazione si è svolta con un incontro-dibattito, moderato dal direttore de L’Eco di Aversa Salvatore de Chiara, nel quale il tema il perdono è stato presentato come lungo processo di comprensione per raggiungere la serenità attraverso la liberazione dal dolore.
Il testo di Delle Curti racconta la storia, in parte ispirata a fatti reali, di una donna abusata che riesce a scorgere ed a considerare la sofferenza del proprio aggressore, il quale, nel lungo periodo carcerario cui è sottoposto, farà emergere i lati profondi della propria personalità. Sono intervenuti, oltre a Domenico Delle Curti, Teresa Gordon, presidente dell’associazione Coming-out Parliamone e membro dell’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno, lo psicoterapeuta Pino Tartaglia, l’avvocato Raffaele Delle Curti presidente dell’associazione URBE ed il magistrato Nicola Graziano. A far gli onori di casa l’avvocato Antonio Santi, presidente dell’Associazione “G. Parente” ed animatore degli eventi culturale di Palazzo Parente.
In particolare, nel suo intervento, Teresa Gordon ha auspicato: “La riscoperta dei valori reali, di una realtà fatta di profumi e sapori che la virtualizzazione dell’esistenza sta facendo scomparire”, Pino Tartaglia, inoltre, ha evidenziato come: “Perdonare non è tanto o solo perdonare un altro ma fondamentalmente “perdonare se stessi”. Per arrivare al perdono a mio avviso occorre attraversare la rabbia che ci si porta dentro dall’offesa subita.”