Il 2016 l’anno del terrore, il 2017 la speranza della pace tra i popoli

E anche il 2016, se ne sta andando via. Un anno della nostra vita è passato, quasi non c’è ne siamo resi conto che, questi dodici mesi si sono volatilizzati. Eppure, quante cose sono accadute, quanti eventi si sono verificati e, per lo più eventi tragici. Resocontare è d’obbligo, magari lo faccio con poca attenzione, magari citerò poche cose, forse non avrò neppure la voglia di farlo dato che, in questo anno, si contano più cose negative e questo, rispetto al duemila quindici che sta andando via. Dicevo, tanti eventi, non si contano: Una cronaca del terrore senza tregua, ci è stata raccontata dai media, dai giornali, i quali, ci hanno tempestato di notizie tragiche. Attentati ed eccidi, commessi in nome dell’Islam, l’Isis, sembra si sia impadronita del nostro “quotidiano” ma, credo sia più corretto dire che, si è impossessata delle nostre vite sconvolgendole. Mai come nel 2016, si è avuta così netta e chiara la sensazione che, nessun posto è tranquillo, le città di tutta Europa e non solo, sono state nel mirino dell’Isis e, prese d’assalto da maniaci, pazzi squinternati, cani sciolti che ci hanno dimostrato ulteriormente che, possono colpire dovunque e noi, somigliamo ad agnelli sacrificali, dato che, non sappiamo dove potrebbero colpire la prossima volta. Tutti, ci auguriamo che non accada più, speriamo sempre nei nostri governanti, ai quali, è dato l’arduo compito di prevenire e tutelare la nostra sicurezza. Rimane comunque il dubbio: Difenderci? Come? Quale risposta dare a questi terroristi, belve assatanate e senza un Dio. Loro agiscono in nome di un Dio che, per noi, non può esistere, nessuna religione, tantomeno l’Islam, predicano e agiscono in nome di un Dio che, li possa giustificare davanti a queste violenze inaudite. Dio è amore, è pace, è uguaglianza tra i popoli. Lasciate stare Dio, il vostro credo è, solo quello di creare terrore con ammazzamenti indiscriminati, nessuna religione o credo potrà mai giustificarvi.

Un duemilasedici, tragico, sarà difficile dimenticarlo, soprattutto per le tante vittime, per i loro familiari che li piangono, queste persone sono state colpite al cuore. Intere comunità, di ogni credo e religione, accomunate da una sola cosa: La solidarietà, lo stringersi attorno ai familiari delle tante vittime innocenti e, gridare con un’unica voce: no al terrore! L’accoglienza data a milioni di migranti l’Europa la sta dando e, non potrebbe essere altrimenti, l’ago della bilancia, pende purtroppo dal lato sbagliato, in mezzo a questi popoli che scappano da guerre senza fine, si infiltrano questi esseri, entrano nelle nostre città, si integrano e poi colpiscono dove e quando vogliono. Un duemila sedici che, ci ha costretto a cambiare le nostre abitudini, i luoghi di aggregazione ora sono diventati il mirino preferito dei terroristi, loro sono pazzi scatenati che agiscono con estrema disinvoltura, commettono le stragi e poi vanno via quasi indisturbati. Ora, mi rileggo tutto e, mi rendo conto che, molti hanno già detto queste cose. Si accende l’attenzione su questi argomenti sempre e, soprattutto appena avviene un attentato, tutti sembra che si stia scoprendo l’acqua calda. In cuor mio, spero e prego che non accadano più di queste tragedie, spero che il duemiladiciasette sia l’anno della redenzione per questi terroristi senza Dio, lo spero, ci credo. Un augurio a chi, si appresta a concludere quest’anno nel modo migliore e soprattutto a chi, si appresta a cominciare il nuovo anno con tanto ottimismo. L’anno che se ne va? Da dimenticare. L’anno che verrà? Non ci è dato sapere, ai posteri l’ardua sentenza, tra dodici mesi, mi auguro di poter dire e affermare che, finalmente, la pace regna sovrana su questa nostra martoriata terra. Buon anno a tutti.

Donato Liotto

Redazione

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