Capua. Amedeo Minghi celebra i 50 anni di carriera al Relais Tenuta San Domenico

Un melodista visionario. Uno dei più grandi autori e interpreti della nostra canzone, con una personalità romantica, da sognatore, che emerge soprattutto dalla qualità delle sue composizioni e dallo stile personale d’interpretazione, un artista di alto profilo comunicativo. È molto amato, è nel cuore della gente grazie alla composizione di brani di indescrivibile bellezza e al suo modo di cantare l’amore, emozione unica che crea ponti tra la gente, connessioni e amicizie di una vita.

E’ tutto questo e oltre Amedeo Minghi, che domenica prossima (18 dicembre 2016, ore 19:30) celebra mezzo secolo di attività artistica nell’incantevole cornice della Tenuta San Domenico di Capua.

Nella favolosa dimora casertana, di proprietà della Famiglia Di Cecio, già teatro di prestigiosi eventi mondani (tra cui il matrimonio della figlia di mister Carlo Ancelotti e i 50 anni di musica di Don Backy), Minghi proverà a raccontare la sua vita per la musica, 50 anni di carriera che raccontano un viaggio nell’anima, dove il fascino è più nel viaggio stesso che nella meta.

Un evento importantissimo, nato anche grazie alla collaborazione della Rassegna PulciNellaMente, per un cantautore che ha saputo attraversare la storia della musica italiana con coerenza e maestria. L’amore per la musica è il filo conduttore di anni dedicati alla scrittura di brani ed alla composizione di colonne sonore per la televisione, per il cinema e per il teatro, 33 gli album pubblicati dall’artista che compongono un vastissimo e ricco repertorio di successi.

“L’immenso – precisa Minghi – è la mia canzone più importante, 1950 è la mia canzone manifesto quella che è oggi è considerata una delle 100 canzoni più belle di sempre, quella che ha conquistato un posto di rilievo nella storia della canzone d’autore”. Una nota a parte merita Vattene amore, un pezzo straordinario e molto popolare, che è rimasto nella memoria di tanti e dopo 26 anni la cantano a menadito anche i giovani di oggi.

Tutto inizia nel 1966: quando il cantautore partecipa alla trasmissione televisiva Scala Reale e canta due brani di Mogol. E dopo 50 anni… “Gli artisti – aggiunge Minghi – non fanno mai bilanci, andiamo avanti fino alla fine, finchè c’è la testa perchè io considero la condizione di artista un dono di Dio”.

A facilitare il viaggio in 50 anni di musica sarà una speciale “scatola dei ricordi”: un cofanetto (un triplo CD, “La bussola e il cuore”) in cui il musicista presenta 10 brani nuovi; alcuni dei suoi grandi successi rivisitati; testi inediti appartenenti al suo percorso di fede; rarità, vere «chicche» per collezionisti e appassionati.

Ha dichiarato Amedeo Minghi: “In occasione dei miei cinquant’anni di carriera, avevo la necessità di far ascoltare ciò che sono oggi con nuove canzoni, ma nello stesso tempo, senza toni celebrativi, riconsiderare la mia esperienza musicale. A Capua parlerò di questi tre CD, che, come tre satelliti, orbitano intorno a ciò che è il mio mondo musicale, fatto di tante occasioni e percorsi. Questo lavoro mette in luce una profondità espressiva che si rintraccia nei miei provini inediti, nell’inconsapevolezza di canzoni che hanno resistito al tempo, e il piacere di condividere nuovi brani che seguono esclusivamente le logiche del mio istinto”.

Per la cerimonia di domenica, presso la Tenuta San Domenico, il programma è ancora riservato, ma – parafrasando lo stesso Minghi- la serata sarà certamente all’insegna del “voglio andare sulla musica, parlare con la musica e della musica”.

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Redazione

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