Casal di Principe. Assolti i 6 imputati tra cui il fratello di Sandokan, Walter Schiavone

Assolti i 6 imputati tra cui il fratello di Sandokan, Walter Schiavone, coinvolti nel processo scaturito dall’ambito dell’inchiesta Untouchable. La Prima Sezione Penale – Collegio B – del Tribunale di S.Maria C.V. ha emesso sentenza di assoluzione per i seguenti imputati: Bernardo F. Fabozzi P. Fabozzi V. Pagano F. Troso E. e Schiavone Walter. L’indagine, partita nel 2007 con il nome di “Operazione Untouchable” e conclusa nel 2010, aveva portato la Procura della Repubblica di S.Maria C.V. a contestare agli imputati diversi reati tra cui il concorso esterno in associazione a delinquere e l’intestazione fittizia di beni al fine di agevolare le attività imprenditoriali del Clan dei Casalesi; sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti erano finite diverse società degli imputati operanti sino ad inizio 2010 in provincia di Caserta, Avellino, Roma, Latina, Grosseto e Arezzo. L’istruttoria dibattimentale tenutasi innanzi alla Prima Sezione Penale – Collegio B del Tribunale di S.Maria C.V. si è sviluppata attraverso l’escussione di Collaboratori di Giustizia quali Vassallo Gaetano, Diana Luigi, Piccolo Raffaele, Pannullo Massimo, Corvino Antonio, Bidognetti Domenico, nonché specifica consulenza disposta dal Tribunale di Napoli (che ha seguito il primo filone processuale in abbreviato) volta a far luce sui movimenti societari e bancari delle aziende facenti capo agli imputati. Le richieste di condanna della Procura sono state altissime, ben 14 anni di reclusione. Il Tribunale di S.Maria C.V. ha assolto tutti gli imputati per tutti i capi di imputazione con la formula di non aver commesso il fatto (per il concorso esterno in associazione) ed il fatto non costituisce reato (per le intestazioni fittizie), riservandosi in giorni 90 il deposito delle motivazioni. Al momento della lettura del dispositivo alcuni imputati presenti in aula non hanno trattenuto le lacrime di commozione. Nel collegio difensivo gli avvocati Stefano Andreozzi e Gennaro Somma che non hanno inteso rilasciare dichiarazioni nel merito della vicenda processuale (in attesa delle motivazioni), ma hanno sottolineato come un calvario giudiziario durato oltre 6 anni con accuse così gravi a carico di imprenditori seri ed incensurati abbiano provato duramente alcuni dei soggetti coinvolti, oggi riconosciuti innocenti dal Tribunale di S.Maria C.V. Ricordiamo che il 22 lug 2010 l’Operazione “UNTOUCHABLE”, portò allo smantellamento del braccio imprenditoriale dei casalesi 6 furono gli arresti e sequestrati i beni per oltre 100 milioni di euro. Il clan dei Casalesi aveva tentato di infiltrarsi negli appalti per la ricostruzione post terremoto dell’Aquila. Secondo le indagini condotte dai finanzieri del Gico del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, gli arrestati erano da ritenersi espressione economica del clan camorristico casertano, in particolare della fazione che faceva riferimento a Francesco Schiavone2 / 2

detto “Sandokan”, con diramazioni anche in altre Regioni d’Italia e in particolare nel Lazio, in Abruzzo e in Toscana. L’operazione, inoltre, consentì di scoprire le infiltrazioni della camorra casalese nelle commesse per la ricostruzione della città de L’Aquila, intercettando colloqui telefonici con i quali gli arrestati disponevano l’invio del denaro necessario a finanziare le imprese costituite nel capoluogo abruzzese, per loro conto, con il fine di aggiudicarsi i lavori per la ricostruzione. L’operazione fu coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, con le accuse di associazione a delinquere di stampo mafioso e riciclaggio, furono ben 500 i finanzieri impiegati che presero parte al blitz tra la Campania e il Basso Lazio.

 Christian de Angelis

Redazione

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