Casandrino. Terra dei fuochi: bruciavano scarti tessili: sei misure cautelari
In piena Terra dei Fuochi rifiuti speciali, rappresentati tra gli altri dagli scarti di lavorazione di tre opifici, sversati in una discarica abusiva venivano poi eliminati con l’incendio degli stessi o con lo spargimento, con una pala meccanica, su altri siti confinanti.
Soddisfatto il Comandante regionale della Forestale Generale Sergio Costa: “Eccellente e difficile operazione del Nucleo Investigativo del Corpo Forestale dello Stato di Napoli che ha consentito alla Procura della Repubblica di Napoli Nord di ottenere sei misure cautelari personali e tre patrimoniali. Sono stati arrestati due trasportatori e incendiatori di rifiuti e quattro titolari di aziende produttive della zona della Terra dei Fuochi che illecitamente avevavo chiuso accordi con gli incendiatori pre depositare i rifiuti di lavorazione e dargli fuoco. Si è scoperchiato e messo in chiaro un fenomeno tragico che influisce sul benessere dei citttadini di Casandrino e dell’area circostante e che è suscittibile di determinare insorgenze negative sull’ambiente. Video riprese, appostamenti, appiattamenti hanno chiarito ruoli, tecniche, metodi e guadagni illeciti. Migliaia di sacconi neri contenenti rifiuti tessili e plastiche dati alle fiamme. Una cosa incredibile !!! La grande novità è aver ottenuto dal Tribunale l’amministrazione coatta delle aziende sequestrate. Ora un amministratore giudiziario le gestirà ponendole sulla strada della piena legalità, senza far perdere nemmeno un posto di lavoro. Unica strada per consentire all’indotto economico ed alle famiglie dei lavoratori di rimanere sereni, mentre agli ecodelinquenti di ripensare al loro agire e pagare il loro debito con la collettività. Grazie al Commissario capo Rosa Codella, capo del Nucleo, ed a tutti i suoi Forestali. Generosi, attenti e preparati . Non ci fermeremo qui”.
Il ciclo illegale di smaltimento è stato scoperto dagli uomini del Nucleo investigativo di Polizia ambientale e forestale del Corpo Forestale di Napoli nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord. Sei le misure cautelari eseguite. L’inchiesta è il risultato di indagini finalizzate a risalire dai roghi di rifiuti all’intero percorso compiuto dagli stessi, fino all’individuazione delle aziende produttrici, spesso imprese fantasma, dove risulta impiegata, in modo irregolare, manodopera extracomunitaria. Le investigazioni, con l’ausilio di video riprese e pedinamento, hanno permesso di ricostruire le fasi dell’illecito smaltimento dei rifiuti, derivanti dalla lavorazione di industrie tessili di Casandrino.
(ANSA)