La Storia di Aversa. La soppressa Cappella di San Giacomo

Ad Aversa, numerose sono le cappelle private, le chiese, i siti sacri e le edicole votive non più visibili, che hanno subito in malo modo il corso degli eventi. La lista sarebbe lunga se volessimo mettere in rassegna tutti gli scempi che hanno portato ad offossare l’arte cittadina. Si ricordi ad esempio dell’antica Chiesa di San Eligio o ancora del secolare Complesso di S.Francesco di Paola, della Chiesa del Carmeniello,  del Conservatorio di S.Gennaro e così via, senza parlare delle numerose cappelle private, ormai, per lo più, scomparse.

Questa di cui parliamo, era una cappella posta al pianterreno, sita in Via Vittorio Veneto al N. 25°(nei pressi della Chiesa della Trinità).

Gaetano Parente ci ricorda di questa chiesetta dedicata a ”San Jacoviello” cioè a San Giacomo il minore. Fino all’Ottocento, all’esterno di poteva ammirare un bell’arco gotico posto sulla porta d’ingresso. Alcuni documenti ci rimandano al 1589, e ci informano che ne godeva il patronato una certa Laudonia di Bonifacio di Napoli, alla quale era stato trasmesso dalla famiglia de Granariis (estinta) di Aversa.

L’interno era abbastanza spoglio, senza opere che godevano di un certo valore artistico. Attualmente resta solo un affresco del Seicento, posto al secondo piano del vano, che raffigura una Madonna col Bambino (in cattivo stato). Cessò di funzionare il 15 Settembre 1920 ed, il 25 Ottobre 1922, fu dissacrata e venduta al Signor Giovanni Romaniello. Oggi, in quello che fu un tempo luogo di venerazione, insiste un’agenzia di viaggi.

Luigi Cipullo

Redazione

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