Napoli. ‘Io sono qui’, oltre cento studenti in città per la giornata conclusiva del progetto
Iniziative come “Io sono qui” sono particolarmente “importanti soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno che vivono un problema di dispersione scolastica”. Così Filomena Albano, Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha presentato ggi a Napoli i risultati del progetto “Io sono qui”.
Partito lo scorso giugno, il progetto ha visto in questi mesi duecento studenti di otto scuole di altrettante città delle quattro regioni Obiettivo Convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) impegnati a raccontare attraverso un film o una docufiction, se stessi, il loro quartiere, i loro problemi e aspirazioni.
I giovani, definiti dalla garante Albano “testimoni di legalità”, hanno presentato oggi le loro opere alla Mostra d’Oltremare di Napoli che ha raccolto una folta rappresentanza delle scuole coinvolte, giunte dalle otto città.
Ad applaudirli, al termine di una conversazione moderata dal giornalista di Sky Paolo Chiariello, anche Claudio Gubitosi, direttore e ideatore del Festival di cinema per ragazzi di Giffoni che ha annunciato come “nell’edizione 2017 ‘Io sono qui’ – ha detto – avrà uno spazio suo all’interno della rassegna e e alcuni ragazzi potrebbero essere coinvolti nelle giurie delle sezioni +18 e +16”.
Il progetto è stato apprezzato anche dall’assessore ai giovani del Comune di Napoli Alessandra Clemente: “I giovani – ha sottolineato – spesso sono visti come un problema, ma invece sono la soluzione. Le emozioni dei ragazzi non sono come le emozioni degli adulti ma sono già le emozioni di tutta la società”.
Ha guardato al futuro, invece, il viceprefetto Dario Caputo che ha ricordato come il Ministero degli Interni “anche per il prossimo anno ha delle risorse comunitarie da destinare a giovani che hanno avuto problemi nel proprio percorso. Pensiamo ai ragazzi che sono venuti in Italia scappando da guerre e miseria, ma anche ai giovani italiani con condizioni di particolare disagio”.
Al termine della conversazione, Antonio Noto, di Ipr marketing, ha illustrato i risultati di una ricerca condotta tra gli studenti e gli insegnanti coinvolti nel progetto, sottolineando che tutti i ragazzi si sono detti entusiasti del lavoro che hanno potuto svolgere, “anche gli studenti che non hanno fatto gli attori, ma hanno avuto ruoli che forse li potevano soddisfare di meno, coem quello di fonico o operatore di ripresa”. L’idea vincente è quella di lavorare in gruppo per uno scopo comune, come emerso dalla ricerca i cui risultati fanno emergere però anche un pessimismo generalizzato tra gli intervistati: “Gli studenti – ha spiegato Noto – sono però molto critici sul fatto che il progetto sia una parentesi, pensano che tutto questo non potrà avere un seguito, perché si vedono soli alla fine del progetto”.
Di seguito l’elenco delle scuole coinvolte, il numero di ragazzi che hanno partecipato al progetto e i titoli delle opere realizzate
Gioia Tauro – Istituto Francesco Severo Guerrisi: docufilm dal titolo “A-z”, 21 ragazzi coinvolti; Capua – Istituto Federico II: Fiction dal titolo “I sogni dell’aviatore”, 23 ragazzi coinvolti; Napoli – Istituto Caracciolo: Fiction dal titolo “I cugini americani”, 19 ragazzi coinvolti; Bari – Liceo Salvemini: Fiction dal titolo “Bus”, 17 ragazzi coinvolti; Taranto – Istituto Augusto Righi: Fiction dal titolo “Exit”, 24 ragazzi coinvolti; Catania – Istituto Cannizzaro: Fiction dal titolo “Arancino meccanico”, 24 ragazzi coinvolti; Cosenza – Liceo Scorza: Fiction dal titolo “Il ponte dei passi perduti”, 45 ragazzi coinvolti; Palermo – Liceo Einaudi: Fiction dal titolo “Le carte giuste”, 22 ragazzi coinvolti.