Referendum: M5s-Sel accusano: irregolarità a Castelnuovo di Porto
“Sappiamo che ci sono state delle irregolarità nelle due ore in cui non siamo potuti entrare, e vogliamo che siano accertate le responsabilità di quello che è accaduto.Abbiamo saputo anche di schede in cui si vedeva già il voto. Ma nel periodo di tempo in cui non c’eravamo non sapremo mai cosa è accaduto”. Ad affermarlo il consigliere regionale del Lazio M5s Davide Barillari, a Castelnuovo di Porto, vicino a Roma, come rappresentante di lista per le operazioni di spoglio del voto degli italiani all’estero per il referendum.
Anche Sel e Si vanno all’attacco. “C’è molto caos, e i rappresentanti del No sono entrati tardi. Renzi spera molto in questo voto, io spero siano speranze malriposte. Non so se il voto all’estero sarà decisivo”. Così la senatrice di Sel Loredana De Petris, a Castelnuovo di Porto dove si stanno svolgendo le operazioni di spoglio dei voti arrivati dall’estero per il referendum. De Petris segnala alcune questioni legate alle operazioni preliminari: all’interno delle buste che arrivano dall’estero, infatti, sono contenuti una busta chiusa, con dentro la scheda, e un ‘tagliandino’ “che corrisponde alla tessera elettorale”. Questi due elementi vengono separati e messi in due pile differenti. Ma il lavoro di controllo dei ‘tagliandini’ rispetto al registro degli elettori secondo la parlamentare avverrebbe solo alla fine, “per cui se poi risulta un elettore che non è nella lista, come si decide quale scheda annullare?”. De Petris riporta anche di schede che arrivano senza il ‘tagliandino’, che vengono accantonate.
“La gestione delle operazioni di spoglio dei voti degli italiani all’estero a Castelnuovo di Porto che pure da settimane si sapeva essere delicata è stata messa in essere con una superficialità e disorganizzazione senza precedenti”. A denunciarlo è Riccardo Mastrorillo, responsabile dell’ufficio elettorale nazionale di Sinistra Italiana. “I presidenti dei seggi – spiega – non erano al corrente dell’ esistenza dei rappresentanti. E’ stata organizzata all’ingresso, senza alcuna scritta, una sorta di accoglienza accredito dove ai rappresentanti designati su mandato della senatrice De Petris, che ingenuamente dicevano di essere stati designati per il NO gli veniva detto all’inizio che non c’erano le designazioni, perché presentate in ritardo, per poi scoprire dopo un’ora che l’elenco dei designati era stato definito “Comitato SI”. “Solo verso le 17, con i seggi al lavoro da oltre un’ora i rappresentanti sono stati muniti di tesserino, con scritto “Comitato Si”, e avviati ai seggi. Non si capisce come la Corte d’Appello di Roma possa desumere che i senatori proponenti il referendum siano esclusivamente a favore del Si”.
Pd, tutto regolare – “Qui a Castelnuovo di Porto la situazione è tranquillissima, si sta lavorando in tutti i seggi in modo tranquillo. Creare allarmismi è da incoscienti”. Ad affermarlo è Patrizia Prestipino del Pd, che si trova al centro della protezione civile a nord di Roma in qualità di rappresentante di lista per “i voti dalla Germania”, spiega. Riguardo alle presunte irregolarità paventate da alcuni rappresentanti dei comitati del ‘No’, Prestipino smentisce risolutamente: “Non vedo malafede, le operazioni sono molto tranquille. Io penso che ogni presidente possa applicare la legge in modo più o meno rigido, poi se si vuole gettare panico a tutti i costi… ma non ci sono irregolarità. Non mi risultano schede arrivate aperte”.