Affronte, gestione da incapaci, M5S non può governare Italia
BRUXELLES – “Hanno tirato fuori l’artiglieria pesante, ma me l’aspettavo, l’avevo messa nel conto. Il movimento ha una base fideistica con dinamiche quasi da setta per cui, ovviamente, c’è stata una reazione molto forte”. La prima nottata dell’eurodeputato Marco Affronte da fuoriuscito del M5S è stata segnata da un attacco a tappeto, “a un certo punto ho smesso di guardare i social, erano sempre le stesse cose che si ripetevano”. “Ho scelto di lasciare il M5S – chiarisce – per quel che è successo negli ultimi giorni e per un disagio accumulato da un anno: i principi del M5S in cui sono entrato ce li stiamo lasciando alle spalle un pezzetto alla volta”. E accusa il Movimento di essere gestito da “incapaci”, tanto da avere paura all’idea che i suoi figli possano vivere in un paese governato dal M5S.
Era un “movimento orizzontale senza capo né leader”, sottolinea Affronte, e ora “abbiamo un capo e dei leader che ci sono e che decidono tutto, tipo Davide Casaleggio, che non conosco e che non so che meriti abbia, se non quello di essere figlio di”. “Eravamo – insiste Affronte – quelli della democrazia diretta” e adesso le “votazioni sono la ratifica di decisioni già prese, eravamo il movimento della trasparenza che non c’è, c’è uno staff che decide per tutti”. “La figuraccia fatta in mondovisione”, afferma riferendosi al mancato passaggio al gruppo Alde, “è piovuta su di noi che non sapevamo nemmeno cosa stesse succedendo”.
Una gestione “da incapaci”, accusa ancora Affronte, che pone serie questioni sulla capacità del movimento: “Ho avuto paura che i miei 3 figli potessero vivere in un paese governato dai 5Stelle, e l’ho detto lunedì ai miei colleghi quando ancora ero nel movimento, se questa è la gestione di una questione del genere e diamo loro in mano il governo del paese….”. Quanto ai suoi ex compagni di partito, Affronte riconosce che pensava ci sarebbero state più perdite, invece “si sono ricompattati bene”.