Aversa. Guercino, arch. Sgueglia: “Ingiuste le polemiche sul quadro”

Una delle cose più tristi in assoluto quando si parla di comunità cittadina, è assistere alle critiche, alla mancanza di partecipazione, all’egoismo, alla chiusura di chi, invece di aprire e accogliere, chiude ed esclude. Chiude ed esclude possibilità positive,entusiasmanti, interessanti,prestigiose per tutta la comunità cittadina, per la nostra Aversa.

Il “caso Guercino” ha destato Aversa dal suo sonno, dal sonno dell’indifferenza in cui spesso si addormenta.

Premetto col dire che sono una cittadina aversana fiera di esserlo, ho studiato e mi sono formata qui, nella splendida Facoltà di Architettura a San Lorenzo ad Septimum, dove la storia e l’arte si respirano a pieni polmoni;  parlo come tale dunque, con quel briciolo di sensibilità in più verso l arte, che deriva proprio dai miei studi e dalla mia specializzazione e lavoro …ma questa è un’altra storia. Ho fatto questa premessa per specificare che sono una cittadina, una studiosa e un’appassionata d’arte, non un difensore dell’Amministrazione, per cui le mie non sono parole politicizzate.

Ho voglia di parlare perché alle critiche di ogni iniziativa, ogni positività della nostra città mi ribolle il sangue nelle vene.

Certo, “l’episodio Guercino” mi tocca in prima persona: ho chiamato il professor Sgarbi appena sono venuta a conoscenza della “scoperta” nella splendida chiesa di San Francesco, invitandolo prontamente a visitarla. Cosa che è avvenuta nella stessa giornata. L’ho fatto con entusiasmo, con passione, con amore. Le medesime emozioni le ho ritrovate nello stesso professore Sgarbi, nel Sindaco de Cristofaro, nell’assessore Oliva, nel Consigliere de Cristofaro, in Don Pasqualino de Cristofaro e nelle persone, accorse in tarda serata e che pazientemente hanno aspettato, per ore, l’arrivo da Napoli con la sottoscritta, del Critico d’arte.

Da quella sera del 29 dicembre si è scatenato un  ciclone: prima il professor Pulini, poi il professor Sgarbi e Aversa ha iniziato a parlare; di Aversa si parla, se ne parla, si discute al punto che anche Felicori, vivace e attivo Direttore della Reggia di Caserta, chiamato in causa da Sgarbi, si è dichiarato pronto a dare una mano alla città Normanna, aprendole la Reggia.

Niente di più bello, di più entusiasmante! Credo che tessere una rete fatta di persone, dicompetenze, di iniziative in cui ognuno può portare il suo contributo, possa essere l’unica salvezza per la nostra città.

Aversa è in gran fermento, per fortuna, “a causa” dei suoi beni artistici! È il momento giusto per far parlare della città  per le bellezze, le ricchezze che custodisce e che dovrebbero farla risorgere!

Aversa non si è mai guardata allo specchio per quella che è realmente: una città attraente, fascinosa, ricca  e con grandi potenzialità. È sempre andata avanti nella mediocrità, accontentandosi, non osando, non pensando in grande, si è un accartocciata su sé stessae ha spesso chiuso gli occhi sul suo patrimonio.

Certo le iniziative delle varie associazioni culturali mantengono sempre vivo un piccolo focolare e sono lodevoli ma non basta…meritiamo di più: Aversa merita la grande vetrina della Reggia di Caserta e che questa si trasformi in un cannocchiale puntato sulla nostra città per i milioni di turisti che visitano gli appartamenti dei Borbone. Aversa merita di andare in trasferta con la sua opera del Guercino, nelle mostre a lui dedicate. Aversa merita di essere conosciuta… e questa “scoperta” deve essere sfruttata anche con questo fine. Può essere un ulteriore elemento per farci pubblicità. Da qui può ripartire l’attenzione e i riflettori puntati sui nostri bei artistici e culturali, sulle potenzialità immense del nostro territorio, sulla nostra cucina, sui nostri prodotti…

Il restauro, che in realtà è una pulitura della superficie della tela e che non compromette una spesa ingente (lo stesso Sgarbi parlava di ventimila Euro, per una capolavoro che di Euro ne vale due milioni!) non toglie nulla alla restante ed immensa parte del nostro patrimonio…anzi! Non è  il restauro del Guercino che potrà sottrarre l’attenzione e l’interesse per il destino della splendida chiesa della Maddalena e del suo complesso né il desiderio di riportare allo splendore la chiesa ed il convento della Madonna del Carmine, per esempio. Un intervento non pregiudica l’altro. I grandi progetti hanno tempi lunghi, macchinosi …invece le opportunità come queste possono portare un po’ d’aria fresca, sollevare un vento leggero e profumato che pian piano alzerà e sprazzerà via la polvere.

Io ho trovato un Sindaco attento, partecipe, un’Amministrazione  attiva e giovane che promuove la collaborazione, persone interessate ed interessanti che ma tengono viva l’attenzione…è ciò che serve per guardare avanti e navigare speditamente verso piccoli e grandi successi.

…e che bello è parlare con gioia ed entusiasmo di tutto ciò!? Che bello è provare a sognare ed entusiasmarci per queste cose!? Credo non si utilizzi mai abbastanza enfasi quando si parla di bellezza, di arte e di cultura!

di Alessandra Sgueglia

Redazione

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