Costo abbonamenti AV Trenitalia, l’interrogazione di Anna Maria Carloni

“L’iniziativa di Trenitalia rischia di compromettere la corretta erogazione del servizio pubblico comprimendo i diritti dei cittadini e penalizzando le forti connessioni tra le economie dei territori. Motivo per il quale ho subito presentato un’interrogazione in Commissione Trasporti della Camera, congiuntamente con i miei colleghi Massimiliano Manfredi, Giorgio e Salvatore Piccolo come primi firmatari”. E’ quanto afferma Anna Maria Carloni, deputata del Partito Democratico, nonché unica rappresentante campana del PD in Commissione Trasporti.

“Per quanto l’amministratore delegato di Trenitalia, Barbara Morgante, avesse annunciato già lo scorso 4 ottobre in audizione al Senato dei rincari sui tagliandi mensili”, è il ragionamento della Carloni, “la pioggia di reazioni bipartisan fa comprendere quanto siano sbagliati tempi e metodi. Infatti, agendo in questo modo l’azienda si pone in una posizione isolata, distante dal Paese reale e dalle sue necessità”.

“E’ difatti sconcertante proporre aumenti secchi, da un mese all’altro, di circa il 35%. Basti pensare che sulle direttrici Napoli-Roma e Salerno-Napoli il costo schizzerà rispettivamente da 356 a 481 Euro e da 170 a 230 Euro”. Sottolinea poi la deputata come “non è altresì sufficiente garantire nuove tipologie di abbonamento più economiche, poiché queste risultano incompatibili con i flussi di traffico che caratterizzano i fenomeni di pendolarismo”.

“Auspico dunque”, conclude Anna Maria Carloni, “che il Governo intervenga presto, rispondendo alle diverse sollecitazioni che in queste ore stanno arrivando da più parti. Le città, infatti, sono un campo essenziale per le politiche pubbliche, tra cui assume un assoluto rilievo lo sviluppo dei territori da perseguire anche mediante una idonea politica nazionale dei trasporti collegata all’integrazione di importanti realtà territoriali e tessuti economici locali. L’iniziativa di Trenitalia va, purtroppo, nel senso opposto a questa visione”.

Interrogazione a risposta scritta in IX Commissione “Trasporti, Poste e Telecomunicazioni”

CARLONI, MANFREDI, PICCOLO GIORGIO, PICCOLO SALVATORE – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

Si è appreso attraverso gli organi di stampa che, dopo la cancellazione degli abbonamenti da parte di NTV (Italo) nelle tratte tra i capoluoghi di regione, Trenitalia, pur decidendo di mantenerli, ne ha aumentato sensibilmente il costo;

Dal mese di febbraio 2017, per ottenere lo stesso livello di servizio attuale, cioè la possibilità di viaggiare sette giorni su sette in tutte le fasce orarie in seconda classe, i pendolari dovranno pagare in media circa il 35% in più;

Inoltre, l’azienda ha deciso di introdurre tre nuove tipologie di abbonamento, che prevedono: la possibilità di usare i treni ad alta velocità in tutte le fasce orarie, ma solo dal lunedì a venerdì, con un incremento di costo pari a circa il 20% rispetto il precedente modello di abbonamento, il quale però consentiva l’accesso a tutti i treni AV in seconda classe tutti i giorni;

Le altre due nuove tipologie di abbonamento, classificate come “morbide”, permettono di pagare di meno, ma hanno un importante limite in termini di fruibilità del servizio. Infatti, è previsto il solo utilizzo dei treni fra le ore 09:00 e le ore 17:00, incompatibile con i flussi di traffico che caratterizzano i fenomeni di pendolarismo;

A riprova di quanto detto, si riportano le più significative variazioni in termini di aumento dei costi a parità di servizio (abbonamento mensile di seconda classe per tutti i giorni e tutte le fasce orarie): Torino-Milano (153 km), da 340 a 459 Euro; Milano-Bologna (219 km), da 417 a 563 Euro; Bologna-Firenze (97 km), da 224 a 302 Euro; Firenze-Roma (310 km), da 386 a 521 Euro; Roma-Napoli (213 km), da 356 Euro a 481 Euro; Napoli-Salerno (54 km), da 170 a 230 Euro.

Questa variazione di costo ha determinato un aggravio nei confronti delle fasce sociali più deboli, come i pendolari, costretti a doversi spostastare ogni giorni, per motivi di lavoro o studio, tra le città capoluogo di regione, senza avere la possibilità di trasferire la propria residenza;

le città sono un campo essenziale per le politiche pubbliche e per porre le basi di una strategia di rilancio attraverso una molteplicità di interventi, tra cui assume un assoluto rilievo lo sviluppo dei territori da perseguire anche mediante una idonea politica nazionale dei trasporti collegata all’integrazione di importanti realtà territoriali e tessuti economici locali;

l’iniziativa di Trenitalia rischia di compromettere la corretta erogazione del servizio pubblico comprimendo i diritti dei cittadini e penalizzando le forti connessioni tra le economie dei territori;

Per sapere:

se il Ministro interrogato sia al corrente della situazione descritta in premessa; se ritiene che sussistano i presupposti per promuovere verifiche; se intenda attivarsi affinché possa predisporre le misure necessarie volte a salvaguardare i diritti di chi giornalmente usufruisce di un servizio, come quello offerto da Trenitalia, esclusivamente per motivi di lavoro o di studio.

Redazione

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