Quali logiche determinano la scelta di un impianto antifurto?

 

Quante volte, superate retoriche e congetture di ogni genere sull’argomento, avremmo voluto affrontarlo seriamente, magari condividendone le caratteristiche con gli altri membri della nostra famiglia? A volte ci siamo arrivati vicino così ma poi abbiamo abbandonato l’idea ormai superata da necessità domestiche ritenute (erroneamente) più importanti.

Inutile chiaramente tra noi ogni retorica sulla necessità di sicurezza della propria casa e della propria famiglia e su quanto questa responsabilità incomba moralmente sul capo famiglia. E’ chiaro infatti per ciascuno di noi che l’aver messo su famiglia non comporta solo obbligazioni di carattere civilistico proprie di un negozio giuridico codificato.

Chiarito ciò, riemerge prepotentemente una necessità riferita allo scopo: informazioni su “come faccio a capire quale impianto di allarme comprare?, come mi devo orientare ? quanto devo spendere senza andare in rovina? Quali sono le marche più affidabili?.

Niente di più facile oggi grazie alla globalizzazione commerciale che grazie ad internet quotidianamente invade le nostre vite. Provate ad esempio a cliccare sul vostro motore di ricerca un semplice concetto : “recensioni antifurto” così, tanto per leggere nelle decine di forum disponibili sul web sul grado di soddisfazione, sulle innovazioni tecnologiche di settore e, perché no, anche sull’affidabilità di taluni fornitori rispetto ad altri.

Una volta scelto un produttore, piuttosto che un rivenditore sul web che riteniamo più affidabile degli altri (o anche più di uno) lo possiamo interpellare per un paio di preventivi da confrontare non solo sotto il profilo economico ma in una accezione tanto ampia da comprendere anche l’affidabilità complessiva fornitore/prodotto.

A questo punto, metà del lavoro è stato fatto, sembriamo avere le idee più chiare su cosa fare.

Armiamoci dunque di pazienza e tiriamo fuori la piantina di casa, si proprio quella nel cassetto del soggiorno, e cominciamo ad individuare quelli che secondo noi (e secondo logica) risultano i punti più vulnerabili della nostra casa.

Stabiliamo in primis il tipo di tecnologia a noi più congeniale in base alla disponibilità o meno nei nostri muri di condotte in grado di ospitare il passaggio di eventuali cavi, optando in caso contrario per un impianto a tecnologia wireless (oggi veramente molto affidabili).

Ovviamente partiremo dagli accessi, siano essi rappresentati da finestre, da balconi o dal portone di ingresso, stabilendo per ciascuno di essi il tipo di sensore più adatto potendo scegliere tra sensori magnetici tradizionali o sensori piuttosto che barre ad infrarosso, sempre con rilevatori di movimento.

Avremo cura di completare il nostro impianto di allarme casa, come letto più volte nelle recensioni antifurto, di una ottima centrale di allarme con combinatore telefonico (meglio se gsm) e più di una sirena (magari una delle quali posta all’interno).

Potremo lasciare se vogliamo campo libero alla nostra fantasia abbracciando tecnologie evolutissime che una giovane ma affermatissima azienda del settore ha da poco proposto: Il Nebbiogeno.

Si tratta di sensori di ultima generazione che, dotati di sensori di movimento, in caso di rilevata effrazione e contestuale presenza di malintenzionati, sono in grado in pochissimo tempo di saturare l’ambiente con una tanto fitta quanto innocua nebbia che azzera completamente la visibilità con lo scopo di indurre chiunque ad abbandonare i locali poiché “se non vedi……..non puoi rubare”.

Visto, ci vuole veramente poco ad essere avveduti e responsabili (oltreché intelligenti).

Redazione

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