Arienzo. Minacciava la ex di diffondere video dei loro rapporti sessuali: arrestato

In data odierna, i Carabinieri della Stazione CC di Arienzo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di C.A. (cl. ’90) ritenuto responsabile dei reati di estorsione e di minaccia e violenza per indurre la vittima a commettere reato (artt. 611 e 629 c.p.). Si tratta di odiose condotte criminali commesse dalla persona arrestata ai danni dell’ex fidanzata.

Le attività investigative, espletate dai militari e coordinate con tempestività dalla procura hanno permesso di accertare come il reo, con costanti minacce, con cadenza quasi quotidiana, minacciava la ex fidanzata di diffondere ed inviare ad amici e parenti della ragazza, un video, che la ritraeva nel corso di un rapporto sessuale intrattenuto con il medesimo. Le minacce sortivano l’effetto di costringere la stessa ragazza a consegnargli oggetti in oro e denaro contante. La parte offesa, infatti, in completo stato di terrore per le minacce subite e per le eventuali conseguenze ove il filmato fosse stato inviato a terze persone, al fine di soddisfare le continue richieste dall’ex compagno, sottraeva denaro e gioielli anche ai genitori e ad altri parenti, a loro insaputa. Il reo, mediante l’azione delittuosa posta in essere, riusciva a procurarsi così un ingiusto profitto consistito, in una somma di denaro e nel valore dei gioielli sottratti, pari a complessivi circa 50.000 euro. L’Indagato in una occasione, nel formulare ulteriori pretese di denaro, senza tener conto degli inviti della fidanzata affinchè cancellasse il filmato, la colpiva violentemente con il suo telefono cellulare all’altezza del capo cagionandole lesioni personali. Le indagini sono state espletate mediante l’escussione della vittima, delle persone informate sui fatti, l’acquisizione della messaggistica relativa ai contatti tra i predetti, l’accertamento dei prelievi effettuati dalla carta bancomat del padre della malcapitata, nonché mediante verifiche effettuate presso un negozio “Compro Oro” del posto dove è stata appurato come l’indagato avesse versato i gioielli di proprietà dei parenti della vittima.

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Redazione

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