Elisabetta Sterni e il video hot: ‘Non farò la fine di Tiziana’
Elisabetta Sterni, trentenne bresciana che lavora come pr e ragazza immagine in una discoteca del padovano ha denunciato pubblicamente di aver scoperto la diffusione su WhatsApp di un suo video hot che la ritrare in momenti di intimità con un uomo. “Un uso criminale di immagini private, c’è chi si è ucciso per tanto”, spiega la giovane in un video su Facebook, poi rimosso, citando la triste vicenda di Tiziana Cantone e annunciando che denuncerà il responsabile.
In una intervista a Repubblica, Elisabetta Sterni racconta come è cominciata la storia.
“Quel ragazzo mi piaceva – dice al quotidiano – non ci ho pensato. Ho fatto quel video, mi sono fidata. Il video – sostiene – è stato girato la scorsa estate ma è diventato virale circa due settimane fa. Mi ha avvisato il gestore del locale per cui lavoro. Speravo – prosegue – fosse una esagerazione. Poi mi sono resa conto che tutta la gente che mi stava intorno aveva quel video. È arrivato persino sul telefonino di mia nipote di 17 anni. All’inizio Ho deciso di cancellarmi da tutti i social network. Poi però mi sono detta che no, non era giusto”.
Non è ancora stata presentata alcuna denuncia formale a Padova, ma non è escluso possa avvenire nei prossimi giorni, da parte di Elisabetta Sterni, giovane bresciana che lavora come Pr e ragazza immagine per una discoteca padovana, che ha reso noto pubblicamente su un social di aver scoperto la diffusione su WhatsApp di un suo video hot che la ritrae in momenti di intimità con un uomo. “Un uso criminale di immagini private, c’è chi si è ucciso per tanto”, spiega la giovane in un video su Facebook, poi rimosso, citando la triste vicenda di Tiziana Cantone e annunciando che denuncerà il responsabile ma lancia un richiamo a tutti coloro che hanno condiviso il video “anche una sola volta” a vergognarsi. “Io ragiono, sono una persona forte e questa cosa non mi ha per niente toccato, ma se fossi stata una persona come quella povera ragazza – dice in un altro passaggio -, voi sareste colpevoli di qualcosa di molto, molto grave”.
(ANSA)