La “faccia tagliata” e l’equivoco tutto Aversano.
A seguito del nostro articolo pubblicato nella giornata di ieri (leggi qui) molti sono state le condivisioni e i commenti dei lettori. Tali commenti, del tutto incolpevolmente, sono caduti in confusione ed equivoco con due fatti totalmente diversi, accaduti in epoche diverse e con persone totalmente diverse.
Il dato di confusione è stato ingenerato dal fatto che entrambi le vittime lavoravano presso delle botteghe di via Roma e avevano a che fare con delle macellerie/salumerie.
Il fatto da noi citato nell’articolo riguarda un episodio accaduto negli anni 60 tra due persone sposate, Domenico del Piano (Mimì o’ Piano) e tale Margherita che lavorava in una bottega (Pizzicagnolo) situata probabilmente sotto il palazzo che ora ospita l’Università di Ingegneria.
Tale fatto non riguarda assolutamente la signora che aveva la macelleria di fronte al bar Brasilena. Tale ultima signora è totalmente estranea al racconto del nostro articolo e in nessun caso possono essere attribuiti alla memoria della titolare della suddetta macelleria, che diversamente non si chiamava Margherita. I fatti citati nell’articolo di ieri si riferiscono, come citato, ad un evento avvenuto negli anni 60 tra Domenico del Piano e Margherita entrambi sposati.
Mentre lo “sfregio” riportato dalla Macellaia di fronte al Bar Brasilena risale ad un fatto risalente addirittura agli anni 40. Dove la stessa, ancora minorenne, ebbe a rifiutare la proposta di matrimonio ricevuta da un Signore di Casal di Principe che per vendetta la ferì al viso. Tale ultima, è totalmente estranea a qualsiasi relazione extraconiugale citata dall’articolo di ieri, che come già detto si riferisce a tutt’altre persone e a fatti accaduti a distanza di 20 anni uno dall’altro.