Una morale evangelica alla Parente di Aversa in memoria di un passato ‘di sterminio’
Venerdi 10 Febbraio, il giorno della Memoria: un racconto a-posteriori ben metabolizzato. Raccontiamo l’entusiasmante performance avvenuta presso l’Istituto Parente di Aversa. Sono stati presenti il Monsignor Angelo Spinillo, il sindaco Enrico De Cristofaro, il magistrato Nicola Graziano, il regista Gennaro Capasso, il presidente provinciale dell’Unicef di Caserta Emilia Narciso e la prof.ssa Eleonora Avanzo. Un’interpretazione del campo di sterminio eseguita dai discenti, la cui simulazione halasciati attoniti e sbalorditi. S’introduce la scena con una serie di giovani legati, strattonati in seguito a terra e resi nella maniera più misera. Sguardi rassegnati dei giovani che respiravano l’aria mortifera dell’evento ed erano consapevoli di dover subire le mortificazioni più cruente possibili. Un volersi immedesimare in una tragedia universale che, probabilmente, continua tacitamente ad esistere ancora in qualche misfatto territoriale delle terra e che, ci lascia intendere, la miserevolezza dell’essere umano indebolito e satanizzato. Quel che miracolosamente stupisce, invece, è il messaggio messianico finale, dapprima interpretato da un’attrice di teatro, in cui si richiedeva l’aiuto divino, inveendo quasi contro Colui che avrebbe determinato questo. Ma il messaggio evangelizzante c’induce a riflettere che il male si può sconfiggere con una veritiera ventata di bene, dettata da atteggiamenti di purificazione, da una riconversione degli animi. Così, gli atroci nazisti, divengono improvvisamente testimoni di una riconversione al bene, si avverte l’esigenza di ridimensionarsi, di redimersi, di guardare in direzioni ove Dio c’è, perché lì il Dio non c’è stato. Il sindaco De Cristofaro era anche lì presente ed ha enunciato queste testuali parole: “Nonostante l’emozione immensa che ognuno degli astanti ha provato dinnanzi alla terrificante ma, allo stesso tempo, straordinaria rimodulazione di determinati eventi, l’effetto finale di ricomposizione terrena, grazie a intercessione divina, ci fa finalmente interpretare la vita come portatrice anche di positività. Smettiamola di limitarci a sottolineare soltanto gli atroci fatti e adoperiamoci a credere in un domani migliore”. Il Monsignor Angelo Spinillo ha altresì proferito: “Queste rappresentazioni servono per non dimenticare la storia e per fare in modo che l’umanità eviti di ripetere sempre gli stessi errori. I discenti di questa scuola sono stati davvero bravi, così come, allo stesso modo, i docenti. L’arrivo del Messia è un messaggio che deve incominciare a veicolare più spesso come segnale di rinascita e di rinnovamento”. Encomio suggestivo del dirigente scolastico Angela Comparone: “Devo senz’altro complimentarmi con il lavoro ben svolto da parte di tutta la mia equipe scolastica ed extra-scolastica. Adulti e giovani in sinergia perfetta, nella rappresentazione di un evento agghiacciante e avvilente, pur tuttavia, ben proposto e con una finalità al di là dei limiti.
Ilaria Rita Motti