(VIDEO) Napoli. Forniture a istituto tumori, 7 arresti: anche il primario Izzo

Nella mattinata odierna, ufficiali di P.G. del Nucleo di Polizia Tributaria e del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta di questo Ufficio, nei confronti degli indagati di cui all’elenco allegato, ai quali sono contestati i reati di corruzione e di turbata libertà degli incanti commessi dal 2012 sino al dicembre 2015.

Le indagini – coordinate da questa Procura della Repubblica sezione reati contro la Pubblica Amministrazione – hanno consentito di accertare che il dott. Izzo Francesco, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Oncologica Addominale ad indirizzo Epatobiliare dell’Istituto Tumori di Napoli, Fondazione G. Pascale, abusando della funzione pubblica dallo stesso rivestita, in particolare, dichiarando falsamente che taluni dispositivi medicali necessari per la cura dei tumori al fegato erano urgenti, “infungibili” e di esclusiva produzione di alcune aziende, tra le quali la HS e la LED, i cui prodotti erano forniti dalle società GI.MED, S.r.l. e GDCMEDICALISrl, gestite dalla moglie Di Capua Giulia, ha garantito in modo sistematico a queste ultime l’aggiudicazione di una serie di forniture di prodotti medicali per l’Istituto Pascale, richiedendone l’acquisto mediante procedura negoziale diretta, senza ricorrere ad alcuna gara di appalto. A fronte della aggiudicazione di tali forniture, il dr. Izzo ha locupletato indebitamente l’utilità Costituita dalla commissione corrisposta dalle ditte produttrici alle ditte gestite dalla moglie per l’interposizione nella distribuzione dei dispositivi medicali di cui trattasi. Ciò è stato reso possibile grazie al tacito assenso degli uffici amministrativi dell’Istituto Pascale deputati ad effettuare i controlli e, soprattutto, grazie al contributo del dott. Elia Abbondante, all’epoca dei fatti R.U.P. (Responsabile Unico del procedimento) di alcune delle procedure in questione.

Questi, infatti, essendo a sua volta cointeressato in affari con i coniugi Izzo-Di Capua nella Società G.E.C.O. S.r.l., per un verso ha omesso di astenersi in presenza di un interesse proprio e, per altro verso, ha omesso di far rilevare i profili di incompatibilità in Capo al dott. Izzo per effetto della sostanziale riconducibilità a quest’ultimo delle società GIMED Srl e GDC MEDICALI s.r.l. che, amministrate formalmente da Mariani Sergio, erano di fatto riconducibili alla Di Capua: per tale ragione al dott. Abbondante è stato contestato il concorso nei reati di turbativa d’asta e di corruzione ascritti ad Izzo, De Capua e Mariani, non avendo impedito l’evento. Secondo la ricostruzione operata da questo Ufficio e condivisa dal GIP, Abbondante avrebbe omesso deliberatamente di “bloccare” le procedure amministrative attivate da Izzo per l’acquisto di beni presso le società interposte riferibili allo stesso Izzo e alla moglie Di Capua Giulia, nonostante la palese illegittimità delle procedure di acquisto, in presenza di un evidente conflitto di interessi e della pretestuosità delle attestazioni di urgenza, infungibilità ed esclusività delle forniture avanzate dal primario, riguardanti, tra l’altro, prodotti già in possesso della struttura sanitaria. Le indagini, che si sono giovate anche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di accertare come l’illecito “schema negoziale” adottato dal Primario dott. Izzo e dalla moglie Di Capua Giulia abbia permesso, da un lato, ai coniugi Izzo-Di Capua di conseguire margini di profitto altissimi e, dall’altro, di aumentare in maniera esponenziale il fatturato delle aziende produttrici dei prodotti oggetto delle forniture illegittime, alle quali è stata garantita l’aggiudicazione delle commesse a danno delle altre ditte operanti nel medesimo Settore, Con margini di profitto illecito di centinaia di migliaia di euro. Il valore complessivo delle commesse in tal modo aggiudicate, a partire dal 2012, alle società riconducibili al dott. Izzo e alla moglie ammonta ad oltre 1.922.000,00 euro.

Contestualmente all’ordinanza cautelare è stato disposto dal GIP di Napoli, su conforme richiesta di questo Ufficio, il sequestro preventivo per equivalente, sino all’ammontare della somma su indicata, dei conti correnti, dei beni immobili e dei beni mobili registrati di Izzo Francesco e Di Capua Giulia nonché delle società GIMED e GDC Medicali, cui sta dando esecuzione la Guardia di Finanza. Il sistema illecito di aggiudicazione delle commesse alle ditte riconducibili ai coniugi Izzo-Di Capua, disvelato dalle indagini, lungi dall’essere funzionale al buon andamento della pubblica amministrazione e all’interesse della collettività alla salute, è stato strumentale al conseguimento di utilità personali del dott. Izzo, della moglie Giulia Di Capua e delle società produttrici dei beni acquistati dalla struttura pubblica con cui, di volta in volta, i suddetti Izzo e Di Capua hanno pattuito gli accordi illeciti. La vicenda per cui si procede, secondo quanto ritenuto dal GIP nell’ordinanza coercitiva, ha palesato, da parte degli indagati, lo spregio delle regole non Solo della buona amministrazione della cosa pubblica, ma anche del basilare vivere civile nonché l’assoluto disprezzo per i malati Sottoposti a terapia, in quanto le condotte illecite sono state poste in essere in uno dei settori più delicati della sanità, quello degli ammalati affetti da patologie oncologiche.

Le indagini espletate hanno consentito di accertare ulteriori condotte corruttive poste in essere dal dott. Izzo Francesco in concorso con Argenziano Marco, informatore scientifico dell’industria farmaceutica Bayer, finalizzate a raddoppiare del tutto ingiustificatamente e in totale dispregio dell’interesse primario della salute pubblica, le prescrizioni e gli ordini del farmaco oncologico denominato Nexavar (principio attivo: Serafenib), prodotto e commercializzato dalla citata Bayer. In particolare, secondo le risultanze investigative recepite nell’ordinanza cautelare, a fronte della promessa e della successiva dazione della somma di € 10.000,00 da parte dell’Argenziano, per l’anno 2015 il dott. Izzo avrebbe raddoppiato le prescrizioni e gli ordini del predetto farmaco rispetto all’anno precedente, a fini di interessi esclusivamente personali dello stesso primario e del suddetto informatore scientifico.

Persone fisiche arrestate in esecuzione dell’O.C.C.:

1) IZZO Francesco, nato a Napoli il 6 maggio 1965;

2) DI CAPUA Giulia, nata a Napoli il 13 ottobre 1971;

3) MARIANI Sergio, nato a Napoli il 7 marzo 1971;

4) ABBONDANTE Elia, nato a Napoli il 2 luglio 1964;

5) MAUTI Marco, nato a Roma il 15 febbraio 1965;

6) ARGENZIANO Marco, nato a Salerno il 2 marzo 1958.

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Redazione

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