Aversa. Successo per il tour sui luoghi di Cimarosa e Jommelli

Il tour della scorsa Domenica 2 aprile, ha ripercorso i luoghi dei due grandi compositori aversani il cui talento e le cui opere straordinarie, portano il nome di Aversa in tutte le città e i teatri del mondo.

Attraverso una seria programmazione culturale si potrebbe, attraverso il genio dei due musicisti fare di Aversa una vera Città Europea della Cultura, se gli amministratori avessero l’umiltà di affidarsi ai consigli di chi sul territorio opera seriamente e con impegno al solo fine di promuovere il patrimonio artistico e monumentale della città normanna.

Il percorso condotto e guidato ha visto la partecipazione entusiasta di molti visitatori e appassionati provenienti anche da fuori città. Passeggiando nei vicoli dove giocarono come lazzari felici intorno alla chiesa perduta di S. Ouen dei Normanni (1142), alla ricerca di storie dimenticate, bellezze architettoniche e paesaggistiche in una dimensione che sembra portarti fuori dal tuo tempo.

I partecipanti, hanno visitato quello che resta dell’antichissima chiesa dedicata al rarissimo culto di Sant’Audeno (pochissime in Italia, le chiese dedicate al Santo vescovo francese di stirpe romano-gallica e diffuse solo nei territori che furono conquistati dai Normanni), la casa natale di Domenico Cimarosa i cui lavori di restauro dopo 11 anni, sono in fase di ultimazione e la casa di Niccolò Jommelli, in via straordinaria aperta al pubblico grazie alla disponibilità dell’attuale proprietario.

La visita si è conclusa con la visita alle settecentesche cantine dell’enoteca Menale e con la degustazione di un buon vino. Dobbiamo sempre ricordare che sono aversani due dei più grandi compositori del Settecento, entrambi esponenti della scuola napoletana e maestri dell’Opera italiana: Niccolò Jommelli (Aversa,10 settembre 1714) e Domenico Cimarosa (Aversa, 17 dicembre 1749) entrambi nati e battezzati nella stessa parrocchia di S. Audeno.

Ancora oggi, la parrocchia di S. Audeno di Aversa, sembra essere l’unica chiesa d’Italia ad aver dato «vitae spiritualis ianua» a due grandi compositori e musicisti italiani. Nipote per parte di madre di Niccolò Jommelli, nacque ad Aversa anche Gaetano Andreozzi, il 22 Maggio 1755. Fu proprio lo zio ad avviare il nipote all’arte della musica e questa illustre parentela gli valse l’appellativo di “Jommellino”, con cui verrà conosciuto in tutta Europa. La prima contea normanna del meridione d’Italia ha, dunque, un patrimonio artistico, culturale e musicale di valore immenso.

La sua valorizzazione nonché il sostegno ad ogni iniziativa per far conoscere l’immensa ricchezza culturale della Città di Aversa è la finalità dell’Associazione Aversa il tesoro sepolto, in attesa di una rivalutazione storica complessiva di quello che fu la civiltà artistica, culturale e scientifica del Regno di Napoli, che vada estesa, ben oltre il tempo del Regno dei Borbone.

Per l’occasione, hanno fatto da cicerone Carmine Monaco D’Ambrosia e Domenico Napolitano coadiuvati dai soci dell’Associazione. Per tenersi aggiornati sulle prossime iniziative seguire la fanpage di Aversa il tesoro sepolto sui maggiori canali social.

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Redazione

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