(FOTO) Rifiuti smaltiti illecitamente tra Teverola e Casaluce: blitz della DEA
Alcuni soggetti incivili continuano indisturbati a smaltire e bruciare rifiuti. Nella mattinata di domenica 2 aprile i volontari dell’associazione D.E.A durante un monitoraggio del territorio in agro di Casaluce e Teverola (CE) hanno individuato alcune aree dove da anni vengono adoperate per il normale smaltimento illecito di materiali pericolosi (potrebbe definirsi normale perché ormai tutti si sono rassegnati poiché nessuno muove un dito per mettere fine a questo stato di cose).
I siti, teatro dei fatti, segnatamente Via vicinale Piro e via vicinale Pozzanuovo sotto il ponte della SP335 appartenete a Casaluce; via Felleca che dovrebbe appartenere al territorio di Teverola. Le condizioni dell’area evidenziavano uno stato di pesante degrado ambientale dovute a condotte di consumazioni prolungate e ripetute che hanno trasformato questa area in vera e propria discarica abusiva che si è sviluppata su gran parte del perimetro. Durante l’ispezione dei luoghi veniva appurato che erano stati abbandonati e smaltiti illecitamente grossi quantitativi di materiali speciali frammisti a pericolosi. In prevalenza è stata riscontrata la presenza di diverse tipologie di inquinanti, in alcuni casi oggetto di combustioni illecite dove si notavano ancora la presenza di cenere nera di sicura provenienza da materie plastiche e sintetiche e carcasse ferrose di pneumatici e fusioni di bituminosi.
Oltre ciò si registravano numerose lastre rotte in fibrocemento contenete amianto abbandonate su più punti del perimetro,un serbatoio dell’acqua in fibrocemento contenete amianto, numerosi filtri olio,taniche di olio esausto, barattoli di vernici e solventi,taniche in plastica contaminate da prodotti pericolosi, inerti di demolizioni in ,diversi pneumatici,guaine bituminose,paraurti e parti plastiche di autovetture, cavi elettrici, pezzami di scarti di lavorazione marmoree, sanitari, mobili, alimentari, RSU assimilabili agli urbani, sfalci di potature, materassi, teloni in plastica, numerosi contenitori alveolati in polistirolo, laterizi, ceramiche, intonaci, litoidi, carcasse di frigoriferi, vetro, ferrosi, residui di malte cementizie cosparse sul terreno, indumenti, una carcassa di un cane di media taglia in avanzato stato di decomposizione e altri materiali ivi presenti chiusi all’interno di sacchi in plastica di vario genere da noi non analizzati.