La Storia di Aversa. La Madonna dell’Arco e la figura di Mario Pagano

Aversa, come tanti paesi della campania, è uno dei centri maggiormente legati al culto della Madonna dell’Arco. ”I battenti o fujenti”, così si chiamano i pellegrini di tale rito, vestiti solitamenre di bianco, fanno parte di un’Associazione Cattolica (guppo autonomo) che ogni anno, nel giorno del Lunedì in Albis, si recano con grande spirito di fede, sacrificio e devozione, a piedi e nella maggior parte dei casi “scalzi” dalla Mamma Dell’Arco, per voto, per fede, o per una grazia ricevuta. Questi pellegrini svolgono anche il compito di effettuare una questua che serve a raccogliere offerte necessarie al finanziamento dell’apparato rituale.

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Una moltitudine di gruppi (detti squadre o paranze), si esibiscono nei vari quartieri cittadini con bandiere, stendardi, quadri e toselli, e vengono di volta in volta giudicati dalle varie giurie sparse nei punti nevralgici della città, formando nutriti schieramenti di uomini, donne e bambini. Ogni associazione rende omaggio alla Vergine con un saluto, ovvero, una pratica che consiste nell’effettuare una funzione religiosa in onore di Maria S.S. Dell’Arco.

Si potrà vedere così un portabandiera che tiene in equilibrio un grande stendardo, una donna che recita con voce straziante una toccante poesia, e portatori di enormi quadri, il cui sudore si mescola all’acqua sulle fronti. La musica che accompagna questi eventi è strana, mista di generi, costituita da ritmi lenti e veloci. l devoti effettuano il lungo pellegrinaggio nella notte di Pasqua per arrivare al Santuario sito in Sant’Anastasia (Na). Il momento più saliente è l’apertura del portone principale della chiesa, che avviene verso le quattro del mattino. Ad udire il rumore dei portoni che scricchiolano, si avverte nel cuore di ogni devoto un’emozione che va al di là delle ragioni.

Ad Aversa, il culto mariano si diffonde sicuramente più tardi rispetto al vicino contesto napoletano, ma trattando della storia aversana, è doveroso ricordare della figura di Mario Pagano (N.1918-M.1960), benemerito cittadino di questa terra che fu tra i soci fondatori di uno dei primi circoli legati al culto di Maria SS. dell’Arco. La prima sede, nacque un tempo in Via Enrico Toti (areto ‘e Capune), per poi subire diverse collocazioni. Successicamente, gli appartenenti alla Pia Associazione, il 26 aprile del 1951, vollero dedicare un tempietto alla Vergine sito in Piazza Savignano, che ancora tutt’oggi possiamo ammirare. Questi culti secolari, in un mondo dove il malessere dilaga, vivono di quelle mescolanze tra sacro e profano, ed appaiano come fenomeni sporadici che, sicuramente, si distaccano da quelle usanze folcloristiche, il più delle volte, senz’anima.

Luigi Cipullo

Redazione

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