Aversa ed il Mamozio di Ingegneria
Aversa è per molti non aversani una città strana. La città, meglio i cittadini accettano rassegnati o/e indifferenti tutto ciò che ne rovina la Storia, le Ricchezze, i Monumenti, l’ Urbanistica. Nel presentare, circa 20 anni fa, la I ‘Musica nei Cortili’ (Palazzo Golia al Seggio) scrivevamo nel libretto che “Aversa non ha bellezze paesaggistiche, ricchezze naturali o fonti energetiche. Le sue dotazioni sono i Lasciti degli Antenati ed i Talenti attuali”.
Due Aversani lungimiranti si illusero di fare cosa gradita alla città proponendo le Facoltà di Architettura ed Ingegneria in 2 Complessi di Valore.
Ad Architettura hanno fatto degli interventi cementizi che gridano ancora vendetta. Il Mamozio che stanno per consegnare alla Facoltà di Ingegneria è ancora peggio: in entrambi i casi devono sempre ringraziare la stessa SOVRINTENDENZA ALLE BRUTTURE.
La fabbrica-mamozio è un pugno nell’occhio e nello stomaco, uno sfregio alle caratteristiche storiche del Complesso dell’Annunziata. Alcuni anni fa Campania Plus fu la sola che lanciò l’urlo di sofferenza per quello che ivi avrebbero fatto. Una scatola di cemento, brutta e deforme.
Comprendiamo che oggi gli istituti, anche universitari, sfornino tecnici e non ‘masti’ ma potevano benissimo rifarsi a forme che non confliggessero con lo stile preesistente ( DA SECOLI). Ed a materiali particolarmente efficienti in senso antisismico e di consumo energetico ( ferro, vetro e soprattutto LEGNO ). No! Gli interessi e gli appetiti sono stati gli stessi degli ultimi 70 anni. Ed i risultati si vedono. Nel presenziare domenica 30 aprile alla visita delle grotte di San Audeno ( centinaia i visitatori ) ci ha colpito un portale medievale che dà accesso ad uno spazio interno ignobile, sempre del dopoguerra (foto).
Aversa potrebbe diventare una Città d’Arte ma dovrebbe ricevere prima un RISANAMENTO URBANISTICO ( forme, materiali, stili e colori ) con tante demolizioni. A cominciare dal Mamozio di Ingegneria…
Gennaro Mariniello
