Caserta. Giornata internazione infermiere, Ipasvi: “Senza noi non c’è futuro per il SSN”

Il 12 Maggio 2017 si celebra la giornata internazionale dell’infermiere. Tale data è stata stabilita dall’International Council of Nurses: Federazione di più di 130 Associazioni Nazionali Infermieristiche in rappresentanza di circa 3 milioni di infermieri nei mondo, 435.000 in Italia, 6.000 a Caserta e coincide con la data di nascita di Florence Nightingale (1820), fondatrice delle scienze infermieristiche moderne.

“Senza infermieri non c’è futuro per il SSN (Sistema Sanitario Nazionale)”. È lo slogan proposto dalla Federazione Nazionale IPASVI in occasione della festa internazionale dell’infermiere e che richiama l’attenzione dei cittadini, del mondo politico e professionale verso un fenomeno che in Italia desta sempre più preoccupazione. “Stiamo assistendo a qualcosa di nuovo per la condizione infermieristica, mentre fino a qualche anno fa l’Italia era costretta a importare infermieri da altri paesi per far fronte alla carenza infermieristica nelle strutture sanitarie, oggi – afferma Mario Falco Presidente del Collegio IPASVI di Caserta – sono gli infermieri italiani ad emigrare per trovare lavoro.”

Eppure in Italia, secondo i dati OCSE mancano 60.000 infermieri ma circa 25.000 neo laureati non trovano lavoro. I bisogni di salute dei nostri cittadini sono cambiati e si stanno spostando sempre più verso bisogni di tipo assistenziale che produrranno un forte aumento della domanda e una carenza ancor più consistente di infermieri. Avere più badanti che professionisti sanitari, in Italia, significa delegare a figure non professionali la risposta ai bisogni di salute dei nostri concittadini. Il fenomeno della disoccupazione infermieristica è in ascesa negli ultimi anni ed è maggiormente presente nelle regioni soggette a piano di rientro. Ancora una volta il divario tra il nord e il resto del Paese è evidente e lascia pensare a una possibilità di qualità di assistenza diversa. Sono circa 25.000 i neo infermieri senza occupazione. Tra le Regioni con più disoccupati tra i neolaureati vi è anche la Campania insieme a quasi tutte le altre Regioni del Sud.

La percentuale dei laureati che riesce a trovare lavoro entro l’anno scende progressivamente. Anche il fenomeno della precarizzazione del rapporto di lavoro è ben presente tra gli infermieri. Sono sempre di più i contratti a part time o a tempo determinato e diminuiscono quelli full time o a tempo indeterminato. Interessante è anche il dato sulla mobilità volontaria. Il 34% dei dipendenti pubblici ha chiesto la mobilità; di questi solo 15% l’ha ottenuta. Le Regioni che più hanno fatto ricorso alla mobilità in entrata sono la Puglia, le Marche, Umbria, Sicilia, Abruzzo. Quelle che non l’hanno concessa sono il Molise, la Liguria, la Campania, La Calabria e la Basilicata. E’ da tenere presente che l’ASL Caserta solo in questi giorni ha pubblicato il calendario dei colloqui di un avviso di mobilità per n. 5 infermieri bandito più di tre an mi fa. Si rende necessario quindi intraprendere iniziative per dare voce aie situazioni di sofferenza delle dotazioni organiche che limitano la risposta ai bisogni dei cittadini spesso lasciati da soli ad affrontare le situazioni di cronicità, disabilità e fragilità e chiedere l’assunzione di nuove risorse che garantiscano il futuro di un servizio sanitario pubblico e universalistico. E’ indispensabile una riorganizzazione dei servizi, soprattutto quelli dell’assistenza domiciliare e del servizio emergenza l 18: non è possibile che un servizio essenziale quale quello del 118 sia gestito con personale infermieristico in forma di volontariato. Sul nostro territorio continua l’odissea della mancanza dei posti letto soprattutto per la branca oncologica. Per non parlare della costruzione del Policlinico che va avanti da dieci anni e ancora non ultimato. Il collegio IPASVI di Caserta in questa giornata è vicino a tutti gli infermieri che con dedizione e passione, quotidianamente svolgono il proprio lavoro al fianco dei cittadini, anche tra mille difficoltà organizzative e vigilerà affinché l’infermiere abbia voce in capitolo anche nei processi decisionali che interessino la sanità sia a livello locale che Regionale.

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Redazione

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