DDL penale, AIGA: “Bene lo stop alla fiducia. Resti alta l’attenzione sul merito della riforma”

L’AIGA esprime profonda soddisfazione per le dichiarazioni del leader del partito di maggioranza relativa in Parlamento, il quale ha espresso contrarietà al voto di fiducia alla Camera sul DDL di riforma del processo penale. Blindare il testo anche nel secondo ramo del Parlamento avrebbe infatti significato strozzare definitivamente il dibattito su temi di rilevanza costituzionale e che si riflettono sui diritti fondamentali della persona umana, per i quali invece è evidentemente indispensabile estendere il confronto nella misura più larga possibile.
L’indicazione del Segretario del Partito Democratico sull’iter di approvazione della riforma non deve peraltro distogliere l’attenzione dai contenuti del disegno di legge. Il 28 aprile scorso, a Brindisi, l’AIGA è riuscita a riunire allo stesso tavolo gli stati generali del diritto penale rappresentati dai più autorevoli esponenti del mondo giudiziario, accademico e forense, che in maniera condivisa hanno affermato un sonoro “no” al ddl; infatti, al netto dell’unanime apprezzamento sulla delega in materia di ordinamento penitenziario, il testo varato al Senato ha di fatto registrato la disapprovazione di tutti coloro che sono intervenuti.
A mero titolo di esempio, le novità in materia di avocazione delle indagini preliminari, prescrizione, impugnazioni, giudizio abbreviato, processo a distanza e nuovi strumenti di indagine (cc.dd. captatori informatici) necessitano di una profonda riflessione poiché non solo appaiono inidonee a restituire alla giustizia penale l’auspicata rapidità ed efficienza, ma molto spesso risultano in contrasto con i principi del giusto processo e le libertà fondamentali sancite dalla carta costituzionale e dalle convenzioni internazionali.
In tal senso, l’auspicio manifestato dalla giovane avvocatura italiana è che lo stop alla fiducia costituisca solo il primo passo verso la riapertura di un confronto sul merito del DDL che, in considerazione della rilevanza degli argomenti oggetto della riforma, non può essere certamente sacrificato (o mortificato) sull’altare della mera contrapposizione politica o di logiche estranee all’esclusivo perseguimento dell’interesse comune.
AIGA
Associazione Italiana Giovani Avvocati
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Redazione

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