“FOTOGRAFIA”. Cecil Beaton – Ritratto di Marlene Dietrich (1935)

Oggi parliamo (poco, perchè è giusto che andiate ad approfondire da soli…) di uno che, finalmente, con la macchina fotografica in mano vi è letteralmente nato. Al punto che, giustamente, si è messo poi a fare altri mestieri…

Da bambino, proprio bambino bambino, inizia a “smanettare” da buon nerd di inizio secolo con la fotografia sotto la guida della sua bambinaia che della fotografia ne faceva diletto. Il primo soggetto è la sorella. Poi fotograferà tante altre (soprattutto) donne. Sino a diventare fotografo di corte della Famiglia Reale della Gran Bretagna. Ovviamente prima si è fatto qualche guerra qui e lì (perchè a quei tempi se non ti facevi una guerra da fotoreporter non eri nessuno. Un pò come oggi che se non ti fai un locale al Seggio di Aversa non sei nessuno lo stesso…) e tanti ritratti, davvero meravigliosi, alle più belle donne del secolo. Il suo talento, più che nei ritratti stessi, veniva fuori negli allestimenti (oggi li chiameremo sfondi…) che disegnava e progettava egli stesso (al punto da farlo poi come lavoro e da vincerci pure qualche premio importante). A differenza di molti altri suoi predecessori e successori, riesce a non laurearsi in architettura e, proprio per non farsi mancare nulla, se ne va a lavorare nell’azienda del papi che però scarica dopo solo un anno da impiegato. Preferisce aprirsi un proprio studio dove si occupa esclusivamente di fotografia, costumi e scenografia mettendo dunque da parte, per sua fortuna, il legname. Potremmo definirlo dunque come “due braccia rubate alla falegnameria”…

Vi invito, con convinzione, a guardare i suoi ritratti e gli sfondi meravigliosi che creava ed utilizzava per esaltarli.

A presto.
A Dio piacendo…

 
Salvatore Altobelli
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Redazione

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