Intercettazione colloqui con difensore, AIGA: “Barbarie inaccettabile”
Di particolare risalto è la notizia degli ultimi giorni in merito alla pubblicazione della conversazione telefonica avvenuta tra un noto indagato e il suo legale.
Uno scandalo triplo: sono state disposte intercettazioni per un reato che non prevede tale strumento investigativo, da una Procura tra l’altro incompetente; i colloqui, la cui riservatezza è costituzionalmente e processualmente tutelata, non solo sono stati registrati, ma addirittura consegnati alla stampa in piena fase di indagini.
Di fronte a tale emergenza democratica, la giovane Avvocatura chiede una ferma presa di posizione a tutela tanto delle garanzie costituzionali che assistono la disciplina delle intercettazioni, quanto e soprattutto delle garanzie di libertà del difensore nell’espletamento della funzione difensiva.
Il ministro della Giustizia, invece di di disporre un’immediata ispezione per accertare i nomi dei responsabili di tale scempio (che, come recentemente sostenuto dal noto magistrato Gratteri, sono facilmente individuabili, essendo corta la “catena di custodia”), coglie l’occasione per rilanciare l’approvazione tramite voto di fiducia del DDL sul processo penale, che nel complesso riduce ulteriormente le garanzie difensive.
È indispensabile che l’Avvocatura compia un gesto eclatante di protesta, per sollecitare un intervento autorevole delle più alte cariche dello Stato. L’AIGA, pertanto, sollecita l’Organismo Congressuale Forense a proclamare un’immediata astensione, senza alcun preavviso, per protestare contro l’evidente violazione dei principi scolpiti nella Carta Costituzionale.