Morte Tiziana Cantone, Le Iene intervistano la madre e l’ex della ragazza

La storia di Tiziana Cantone, la giovane 33enne, divenuta nota per dei video hot, continua a far discutere. Durante la trasmissione di Italia1, ‘Le Iene’, l’inviata Roberta Rei ha intervistato la signora Teresa, madre di Tiziana e l’ex fidanzato Sergio Di Paolo.

Tra le lacrime la donna ha descritto la figlia, una ragazza timida e gentile, soprafatta da tutto il clamore mediatico dei video intimi, che inviati a 5 suoi amici sono in poco tempo divenuti virali, tanto da raggiungere milioni di cliccate, il tutto senza rispetto, per una giovane che non ha retto il peso di una notorietà non cercata. Si perchè i video Tiziana li aveva inviati a 5 suoi amici, o per lo meno credeva che lo fossero, e questi soggetti, per maschilismo, goliardia volgare e stupidità li hanno inoltrati ad altri loro amici e così è partito il circo. Per la signora Teresa tutta questa attenzione sui social ha portato molti ad insultare, minacciare e a condannare con gesti, parole e fatti la figli, che di seguito ha iniziato a non mangiare, rischiando l’anoressia, a chiudersi in casa e a non voler vedere nessuno, tentando due volte il suicidio, poi alla terza volta ci è riuscita.

Tiziana, che cercava giustizia nella magistratura è stata delusa poichè non solo le grandi potenze del cybermond, non sono state condannate ad eliminare i video incriminati ma neppure a risarcire la ragazza, che al contrario, è stata lei condannata a pagare circa 20 mila euro di risarcimento ai social chiamati in causa, per non parlare delle continue archiviazioni o riinvii. La signora Teresa ha spiegato come violare la privacy e giocare con la vita altrui sui social, equivalga a stalking mediatico, violenza o addirittura ad un vero e proprio femminicidio virtuale. Se ci si riflette perchè esiste un reato che si consuma tramite i social, chiamato “cyberbullismo” e non vi è il riconoscimento del femminicidio virtuale?

Gli effetti devastanti sulla dignità, onorabilità e psiche di una persona sono gli stessi. Ad oggi, dopo 2 anni, nessuna Procura è stata in grado di individuare il o i responsabili della diffusione di video intimi e personali, che non erano destinati al pubblico.

L’inviata del programma di Italia1 ha intervistato l’ex di Tiziana che ha risposto a poche domande dall’interno della sua auto, tra lacrime e singhiozzi, tra dolore e rabbia, spiegando che sta soffrendo per quanto accaduto, che non è stato lui a diffondere i video privati e che se potesse vorrebbe raggiungere Tiziana, lì dove si trova ora, perchè non riesce più a vivere con l’idea di quanto accaduto ma sopratutto vuole i nomi dei responsabili. Ora questa storia non solo insegna che non bisogna mai sottovalutare i pericoli del web ma che quello che si pubblica, gira e non si sa mai in mano di chi finisce una foto, un video o altro, per cui ciò può decretare la vita o la morte di una persona, il tutto perchè si crede che sia divertente ma divertente per chi? E se capitasse a un vostro figlio, o figlia, una sorella, una moglie o una madre? E se toccasse a voi essere preda ansicchè predatore? Pensateci bene prima di giudicare o giocare con la vita degli altri. Ci si augura che gli inquirenti quanto prima trovino i responsabili e li puniscano secondo legge, ma sopratutto che sia fatta giustizia per Tiziana, affinchè riposi in pace davvero.

Christian de Angelis

Redazione

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