Oliviero: “Anche con l’impugnativa: no petrolio, si Acqua Bene Comune”
“Non posso condividere la decisione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che tramite il Dipartimento Affari Regionali, ha scelto di impugnare il comma 30, articolo 1, del Collegato alla stabilità regionale”. Commenta così il Presidente Commissione Ambiente, in Consiglio regionale Campania, Gennaro Oliviero.
“Il comma in questione era stato approvato, all’unanimità, dalla mia Commissione e favorevolmente recepito nel maxiemendamento del Governatore De Luca, che ha portato all’approvazione e pubblicazione della legge regionale n. 10, del 31 marzo 2017. Il divieto assoluto di qualsiasi attività riconducibile agli idrocarburi, nel Bacino Idrografico dell’Appennino Meridionale – spiega – per tutelare il primo bene comune quale l’acqua, viene messo in discussione con argomentazioni da burocrati, che lasciano a desiderare sul piano della coerenza politica. Infatti, nelle motivazioni si obietta che trattasi di materia a competenza concorrente, dimenticando di aggiungere che lo Stato non ha alcuna norma volta a proteggere le nostre falde acquifere, motivo per cui non abbiamo certo aspettato l’intervento di Roma, ma abbiamo provveduto a tutelarci con legge, così come ci consente la Costituzione”.
“Poco vale – aggiunge – censurare una norma volta preventivamente al divieto che non consente alcuna possibilità di deroga. Il caso Basilicata deve servire da insegnamento. In quel territorio, a distanza di anni e procedure troppo permissive, stanno emergendo le conseguenze dell’attività petrolifera in danno all’acqua pubblica. Non posso credere che, all’alba del terzo millennio – conclude Oliviero – in cui si parla tanto di fonti energetiche alternative, di staccare la spina alla nostra cronica dipendenza dal petrolio, un mondo in cui la tecnologia per auto elettriche fa passi da gigante, il Governo centrale sia così miope nell’operare le proprie scelte. Sono certo che la Corte Costituzionale saprà giudicare con maggiore serenità e lungimiranza quanto di buono c’è nel comma impugnato”.