Recale. ‘Benessere Giovani, Vestini: “Ecco un’opportunità per i nostri ragazzi”

«Ancora una volta le buone pratiche e la buona politica danno i loro frutti. La Regione ha ammesso il nostro progetto presentato nell’ambito del programma “Benessere giovani. Organizziamoci”». Ad annunciarlo è il sindaco Patrizia Vestini che sottolinea come tale progetto rappresenti un’opportunità per tutti i ragazzi di Recale.

«Il progetto prevede la realizzazione di tre laboratori culturali, di avviamento al lavoro e creativi rivolti ai giovani disoccupati – ha spiegato il primo cittadino – Fondamentale per il riconoscimento della Regione è stato l’apporto dell’Associazione giovanile “Amici dello sport”, che opera da anni sul territorio comunale e dell’Associazione culturale “Terre Blu” di Caserta, centro di formazione e ricerca sulla contemporaneità, selezionate dal comune di Recale attraverso una procedura pubblica». Il primo cittadino sottolinea come “Benessere giovani”, oltre a garantire una possibilità di inserimento per i ragazzi disoccupati, costituisce uno strumento per rivalutare il tessuto produttivo di Recale. Al centro del progetto c’è, infatti, la vocazione rurale ed artigianale del Paese sviluppata secondo le nuove tecnologie. In particolare il progetto è incentrato sui temi dell’agricoltura biologica e della bioedilizia.

«Con il progetto viene data un’opportunità a ragazzi tra i sedici e i trentacinque anni che sono senza lavoro – ha sottolineato il primo cittadino Patrizia Vestini – è stato elaborato un programma ampio che coinvolge sia chi non ha completato il proprio percorso di studi e chi, invece ha ultimato la propria formazione. I partecipanti vengono messi in rete con il mondo delle associazioni e le imprese in modo da poter creare ulteriori possibilità di inserimento». Incoraggianti le prospettive del progetto per il futuro dei giovani recalesi. «Secondo le stime della Regione il 25% dei giovani impegnati nel progetto possano avviare, singolarmente o in forma associata, nuove attività legate ai temi green e bio in campo agricolo o artigianale e un altro 25% dei partecipanti possa creare una cooperativa sociale o altra forma di aggregazione onde dare continuità al progetto oltre la scadenza dei 24 mesi del bando».

Redazione

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