Roma. Tutela prodotti Dop e Igp Europa: presentazione monitoraggio a Montecitorio

Pizze e altri prodotti con riferimenti alla Mozzarella di Bufala Campana Dop sul mercato tedesco senza autorizzazione, abuso del termine Parmesan e “aceti balsamici” in Inghilterra e Francia. Ma ancora, Prosciutto di Parma affettato fuori dalla zona di origine (Olanda), diversi utilizzi illeciti del termine Grana ed evocazioni come “Perisecco” e “Più Secco”. Questi alcuni dei risultati delle attività di monitoraggio dei mercati svolte dai principali Consorzi di tutela dei prodotti DOP e IGP nel corso dello scorso anno.

L’importanza del monitoraggio per la tutela dei prodotti DOP e IGP in Europa è il tema al centro della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella Sala Stampa della Camera dei Deputati a Montecitorio, organizzata dal Consorzio Tutela Grana Padano DOP, Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP, Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano DOP, Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP, Consorzio Prosciutto di Parma DOP e Consorzio Tutela Prosecco DOC in collaborazione con la Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo.

La normativa comunitaria è stata aggiornata anche sulla base delle pressioni italiane che chiedevano maggiori tutele per i prodotti Dop e Igp in tutta Europa. E’ stata così introdotta la tutela ex-officio. Si trattava dunque di alimentare questa nuova forma di protezione, compiendo un monitoraggio a tappeto dei punti vendita in tutta Europa. Sinergia tra i Consorzi e coordinamento costante con l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi del Mipaaf, soggetto individuato per l’Italia a gestire queste problematiche.

Un lavoro che nel biennio 2016/2017, contempla oltre 990 visite nei punti vendita di nove paesi europei (Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Regno Unito, Spagna e Svizzera), 5.000 controlli e circa 22.000 referenze. Le attività di monitoraggio e tutela in un comparto che solo in Italia conta 291 registrazioni (vini esclusi) su un totale di 1.380 europee e numeri importanti, sono strumenti indispensabili per una crescita sostenibile: il valore al consumo della produzione certificata del totale comparto food delle IG italiane ammonta a 13,3 miliardi di euro.

“Siamo di fronte a importanti attività, che ci permettono di reperire e analizzare anche prodotti destinati ai mercati esteri, valutandone il rispetto di disciplinare e regole”, commenta il direttore del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop, Pier Maria Saccani. Oltre all’alleanza con gli altri organismi di tutela, il Consorzio mozzarella Dop raddoppierà la propria attività di vigilanza sul prodotto entro la fine di quest’anno. Dopo le intese firmate con il Consorzio di tutela del prosecco Doc e con il Consorzio di tutela del provolone valpadana Dop per collaborare nelle azioni di monitoraggio nazionale, l’obiettivo è doppiare il numero dei controlli effettuati dal Consorzio. Nel 2016 sono stati 1289, così suddivisi: 606 attività di monitoraggio in Italia; 232 all’estero; 239 prelievi ufficiali; 93 verifiche sul web; 12 sequestri; 23 operazioni congiunte con le

forze dell’ordine; 84 segnalazioni agli organismi di repressione delle frodi. La previsione 2017 è di arrivare a 3mila accertamenti.

“Il lavoro fatto in questi anni dai consorzi di tutela insieme all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (ICQRF) del Mipaaf – ha affermato il Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione Mario Catania – è prezioso per la tutela del nostro Made in Italy in Europa e per la lotta alla contraffazione dei marchi e dei prodotti. Le DOP e le IGP sono parte fondamentale del nostro patrimonio agroalimentare sia per qualità che per quantità ed è un bene che i consorzi di tutela siano attori nella lotta alla contraffazione. Il sistema messo in campo, che prevede una partecipazione comune dei consorzi che si supportano tra di loro nei controlli, e una sorta di sussidiarietà con l’ICQRF è un modello positivo che anche come presidente della Commissione anticontraffazione seguo con interesse”.

“Sinergia e tutela: due elementi fondamentali per il corretto sviluppo del sistema agroalimentare nazionale – è stato il commento di Paolo Russo, membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione– e fa piacere vedere che tanti Consorzi, da nord a sud, collaborino per perseguire l’interesse comune. Dobbiamo vigilare su tutti i mercati anche per prevenire usurpazioni e atti di concorrenza sleale”.

“Monitorare i mercati nazionale, europeo e quelli dei principali Paesi importatori – ha spiegato Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio di Tutela Grana Padano – è un’azione di tutela dei nostri prodotti e dei consumatori che li scelgono; come sistema istituzionale, che raccoglie noi consorzi e le istituzioni pubbliche, abbiamo il dovere di garantire un mercato trasparente che non sia inficiato da comportamenti scorretti che possono sviare o addirittura ingannare il consumatore. In questo senso, la prima azione è quella di monitoraggio che, in caso di irregolarità, genera dei procedimenti ex-officio. Il modo più efficace per operare è la collaborazione, l’azione collettiva e condivisa tra diversi consorzi e con l’autorità pubblica”.

Tra gli interventi, anche quello di Luca Bianchi, Capo Dipartimento delle Politiche Competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca del Ministero dell’Agricoltura e di Stefano Vaccari, Capo Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, il quale ha ribadito che “L’esperienza operativa dell’ICQRF, con oltre 1.800 interventi a tutela del made in Italy fuori dei confini nazionali e sul web, mostra come la stretta cooperazione tra Autorità di controllo e Consorzi di Tutela sia vincente per difendere i prodotti italiani”.

Piena condivisione del progetto è stata espressa da Cesare Ponti, vicepresidente di Federalimentare, che ha sottolineato: “Le Dop e Igp rappresentano la punta di diamante del sistema agroalimentare italiano”.

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Redazione

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