Usa. L’ultimo compleanno di JFK, party sullo yacht: tra Jackie, amanti e vip, lungo il Potomac

L’ultima festa scivolando lungo le acque del Potomac, tra Dom Perignon, brindisi al presidente del sogno americano, avances indiscrete e canti irlandesi: così il compleanno di John Fitzgerald Kennedy. Il 46/o, trascorso a bordo dello yacht ‘Sequoia’ nel cuore di Washington. Era il 29 maggio 1963, solo sette mesi prima della sua morte. Con lui una ventina di amici intimi, familiari e tre guardie del corpo del secret service, tra cui Clint Hill che scrisse un ‘memoir’.

C’era Jackie, che aveva organizzato la festa. C’erano i Fratelli Bob e Ted Kennedy, la sorella Patricia. Un paio di attori venuti da Hollywood, sottosegretari e giornalisti. Tutti vestiti a festa, come richiedeva l’invito su carta della Casa Bianca conservato al museo presidenziale.

Lo yacht addobbato con i colori della bandiera americana, il menu con granchio, roast-beef, salsa olandese, asparagi. E la torta: la “bomba” del presidente al cioccolato. Al tavolo sedeva anche Ben Bradlee, futuro direttore del Washington Post ai tempi del Watergate, con la moglie Tony: oggetto del desiderio – raccontano le indiscrezioni – di Jfk. Ma con loro, a festeggiare, non mancava Mary Pinchot Meyer, una delle amanti di Kennedy. La donna che solo un anno dopo fu trovata uccisa nella sua abitazione, in un delitto ancora irrisolto.

Era l’anno dopo la sfarzosa celebrazione del compleanno di Jfk al Madison Square Garden, con l’indimenticabile Marilyn che aveva cantato l’Happy Birthday più sensuale della storia. Kennedy era presidente da soli due anni e mezzo, alle prese con questioni razziali ancora aperte e con la Guerra del Vietnam: ma quella notte – raccontano le cronache sia di Bradlee che dell’agente Hill – con tutti gli ospiti costretti all’interno dello yacht da una pioggia torrenziale, fu un party allegro. Con tanti bicchieri alzati, canzoni e Jackie e Jfk che danzarono twist e cha-cha sino all’una del mattino. Ted Kennedy per qualche motivo rimase solo con una gamba dei pantaloni, l’altra forse era fradicia. Ma anche in quell’occasione, il Kennedy amante delle donne corse dietro ad una bella signora: Tony, la moglie di Bradlee.

“Mi rincorreva per lo yacht – avrebbe detto la donna alla giornalista Sally Bedell Smith – finalmente mi raggiunse nel bagno e cercò di toccarmi. Ne fui sorpresa, quasi lusingata”. Solo sette mesi dopo si ritrovarono tutti al funerale del presidente.

(ANSA)

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Redazione

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