(VIDEO) Maddaloni. Rubavano auto aprendole con un disturbatore di frequenze
In data odierna i Carabinieri della Stazione di Maddaloni, nell’ambito di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio – Gip, nei confronti di Maglione Antonio cl. ’58 e Esposito Pasquale cl. ’70, entrambi censurati e originari di Napoli – quartiere Poggioreale, ritenuti responsabili di due furti aggravati in concorso (artt. 110, 624, 625 c.p.), reati consumati nei mesi di febbraio e marzo c.a. nel comune di Maddaloni (CE).
È stato accertato come gli indagati, con l’utilizzo di un disturbatore di frequenze oppure un grimaldello utile all’effrazione del cilindretto, approfittando delle ore di punta, si introducevano all’interno di due autovetture parcheggiate all’esterno di due noti bar ubicati lunga la trafficata via Forche Caudine ed asportavano borse contenenti oggetti personali ovvero documenti, carte bancomat, computer portatile, telefono cellulare, somma contante complessiva di euro 4000,00. Si è ricostruito il modus operandi adottato dai due arrestati, con a carico già specifici pregiudizi penali, i quali, anch’essi a bordo di auto, attendevano nello spazio antistante l’esercizio commerciale per scegliere accuratamente le vittime; appena individuato il veicolo di interesse attivavano il citato mezzo fraudolento nel momento in cui gli occupanti scendevano dal veicolo ed entravano all’interno del bar, evitando così la chiusura delle portiere.
Successivamente, uno dei due autori accedeva all’interno dell’abitacolo per appropriarsi di beni di valore, mentre l’altro complice monitorava l’eventuale arrivo dei malcapitati al fine di garantire la buona riuscita dell’azione delittuosa. Le immediate investigazioni sono state condotte attraverso le formalizzazioni delle denunce, l’accurata visione del sistema di videosorveglianza degli esercizi commerciali interessati, le comparazioni fotografiche, nonché perquisizioni domiciliari a carico degli indagati che hanno permesso di acquisire ulteriori elementi probatori.