Al Napoli Pizza Village solo extravergine di olivicoltori campani

Sulle 100mila pizze previste al Napoli Pizza Village, da domani fino al 25 giugno, ci sarà solo olio extravergine d’oliva di produttori olivicoli campani. Lo annunciano Coldiretti Campania e Aprol Campania, l’associazione che conta su tutto il territorio regionale 16.000 produttori, piccoli e medi, che vanno dai 500 litri ai 1.000 quintali, e 500 frantoi. Un progetto di filiera corta di qualità, sostenuto da Unaprol, che punta a valorizzare le cultivar campane e a dare reddito agli agricoltori. Aprol ha già esordito al Sol di Verona e a Tutto Food Milano con il lancio della bottiglia “flow”, un packaging unico e riconoscibile per i produttori campani certificati. Al Pizza Village sarà lanciato anche il contenitore in latta, di colore nero per le selezioni di oli campani e di olor oro per il monovarietale.

Aprol fornirà l’olio extravergine con cui saranno condite le migliaia di pizze che sfornate dalle 50 rinomate pizzerie napoletane in nove giorni all’interno del villaggio da 30.000 mq sul lungomare Caracciolo. Insieme a Coldiretti Campania ci sarà anche uno stand dedicato alle informazioni e all’approfondimento. I visitatori potranno così confrontarsi di persona con i produttori.

“Crediamo che questa opportunità – spiegano Gennarino Masiello e Salvatore Loffreda, presidente e direttore di Coldiretti Campania – rappresenti un punto di svolta nel rapporto tra agricoltura e sistema turistico regionale. Se un grande evento come il Pizza Village, che ha l’obiettivo di un milione di visitatori, decide di alzare la sfida della qualità è perché nel frattempo il rapporto con il consumatore è cambiato radicalmente. Lo dimostra il sostegno diffuso alla candidatura dell’arte della pizza all’Unesco, che Coldiretti continua a sostenere e che vedrà lunedì la consegna all’animatore dell’iniziativa, Alfonso Pecoraro Scanio, di altre 50mila firme alla presenza del presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo. I consumatori chiedono trasparenza e qualità, senza inganni e senza frodi. Il progetto Aprol è esattamente questo, un progetto di filiera corta che porti l’extravergine tracciato e certificato made in Italy e Campania dal frantoio alla tavola”.

Redazione

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