Bruxelles. Agricoltura, Caputo: “No a tagli settore: occorono nuove risorse proprie dall’UE”
“Con la Brexit non avremo più le entrate del Regno Unito. Mancheranno circa 11 miliardi ogni anno come evidenziato dal Commissario responsabile del bilancio comunitario, Gunther Oettinger, nel “Documento di riflessione sul futuro delle finanze dell’UE”. Ritengo che questo buco vada compensato con la creazione di nuove risorse proprie dell’UE”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo, europarlamentare del Pd, Gruppo S&D e membro della Commissione agricoltura e Sviluppo rurale.
“Il Parlamento europeo ha regolarmente evidenziato le lacune e i limiti dell’attuale sistema delle risorse proprie, che non è trasparente, non è equo, non è soggetto al controllo parlamentare, è estremamente complesso ed è del tutto incomprensibile per i cittadini europei, che in ultima analisi ne subiscono le conseguenze. Si tratta di un dossier chiave – spiega ancora Caputo che è Relatore in commissione agricoltura del Parlamento europeo sulla “Riforma del sistema di risorse proprie dell’Unione europea” – L’attuale sistema di finanziamento dell’Unione, in base al quale il 74% delle entrate proviene da contributi nazionali basati sul reddito nazionale lordo (RNL) e l’11% dagli attuali contributi statistici basati sull’IVA, ha portato all’introduzione di compensazioni e di altri meccanismi di correzione complessi e opachi e ha contribuito al problema ricorrente della carenza di stanziamenti di pagamento nel quadro della procedura di bilancio annuale. Abbiamo bisogno di nuove risorse proprie, se possibile con un chiaro collegamento a politiche europee che generano valore aggiunto, al fine di ridurre sensibilmente la quota dei contributi al bilancio dell’UE sulla base del reddito nazionale lordo (RNL) ed eliminare progressivamente tutte le compensazioni e i meccanismi correttivi, cosa che verrà facilitata dalla BREXIT. Ritengo che ci siano concrete soluzioni per riformare il sistema delle risorse proprie dell’UE. Esiste infatti un’ampia serie di eventuali nuove risorse come la riforma dell’IVA, un’imposta sulle transazioni finanziarie e sulle multinazionali, il signoraggio della BCE, una riforma del sistema di scambio di quote di emissione UE e la tassazione del carbonio, la tassazione dei trasporti, la tassazione dell’energia elettrica o dell’economia digitale, nonché l’ETIAS (il sistema di visti UE come l’Esta americano). Queste nuove risorse – conclude Nicola Caputo – sono essenziali per compensare il deficit di finanziamento del bilancio comunitario legato al ritiro del Regno Unito e i tagli evidenziati nel documento di riflessione del Commissario Oettinger e pronti ad abbattersi sul settore agricolo e sulla politica di coesione”.