La “dama napoletana” Rosa Criscuolo tuona contro Alfano e discolpa Renzi
“Beh, in Campania qualcosa da dire sul ministro Alfano Angelino ne abbiamo. Promosso a delfino di Berlusconi ben presto questi si dovette ricredere. Il progetto NCD era davvero ambizioso tanto da prevedere l’annichilimento del coordinatore di Forza Italia del bacino campano peraltro punto di riferimento del Sud Italia, escludendolo dalla firma della candidatura alle politiche”. Lo dichiara l’Avv. Rosa Criscuolo, segretario Associazione Prospettive Radicali – Radicali Caserta, Comitato Nazionale Radicali Italiani, Associazione PERLAGRANDENAPOLI e Presidente Ass. Luca Coscioni Caserta.
“Angelino Alfano proviene dalla terra di Sicilia, la stessa terra di Silvio, e proprio da lì presumibilmente sarebbe nato il progetto politico che avrebbe dovuto decapitare Forza Italia. Dal 2013 ad oggi ciò che è accaduto ai capisaldi dei bacini elettorali del centrodestra in tutta Italia è cronaca giudiziaria. La rivalsa di una sinistra che per vent’anni è stata incapace a sovvertire un sistema ha trovato nel piano del ministro Alfano la soluzione a tutti i suoi problemi. Ad oggi non abbiamo capito ancora quante situazioni abbiano contribuito al depauperamento di Forza Italia ma negli anni ci siamo dati alcune risposte sebbene molte domande restino ancora insolute. Il ministro Alfano aveva puntato sugli on. Cesaro e Russo, tanto da proporre al figlio del primo il coordinamento di NCD in Campania, correva l’ anno 2014 e Nicola Cosentino scontava la sua prima carcerazione preventiva”.
“Appena fu libero, Nicola Cosentino incontrò l’on. Verdini ad un bar in pieno centro a Roma portando il piano giacobino di Alfano uscì allo scoperto. Non ci credete? Il progetto di Forza Campania? Una trappola escogitata per il coordinatore campano per ricondannarlo alla seconda carcerazione preventiva. Questa volta non era stata colpa di Alfano ma di Silvio perché il suo delfino aveva innescato un meccanismo mortale da cui bisognava salvarsi. Ecco spiegata l’esclusione di molti Big dalle candidature alle europee, alcuni arrestati come Claudio Scajola e altri condannati all’isolamento politico a Bruxelles come Raffaele Fitto”.
“Oramai il capro espiatorio Nicola Cosentino, era stato puntato e neanche il suo amico Silvio forse non ci capiva più nulla, e quella ragazza napoletana che gli era accanto era strumento nelle mani di chi temeva di finire nella gogna mediatica e giudiziaria insieme all’amico di sempre. I processi hanno a che fare con la commissione di reati, quello di cui vi stiamo parlando è ben altro. E’ una storia di potere, ricatti e che è ben nota da chi oggi paga lo scotto di chi ha saldato il conto con la vita o la libertà. La presenza di Alfano nel Governo Renzi e’ solo la riconoscenza di chi ha dovuto rendere al ministro merito della sua opera ma oggi il segretario del partito democratico libero dai compromessi governativi dice la sua apertamente”.
“Forza Italia in Campania è stata tradita due volte, la prima dagli “amici” del Pdl e la seconda da Berlusconi. Il Pd non è stato in grado di capitalizzare la disfatta del sistema, strumentalizzata invece da ex pm, savianei, professionisti della legalità, giornalisti manettari, movimenti di protesta di natura dipietrista. La colpa è ovviamente da addebitare all’incapacità della classe dirigente del Partito Democratico, composta di nominati e soggetti dagli ideali vetusti, coinvolta anch’essa nel malcostume di cui si è accusato il centrodestra per anni e non certo a Matteo Renzi, che non difendiamo ma certamente non possiamo accusarlo di colpe non sue. Il progetto animalista di Berlusconi e il sopravvento di Parisi, su cui vige grande scetticismo, potrebbe essere un definitivo passaggio verso la fine di una forza politica che ha dato tanto ma anche tanto male alla Campania anche perché Salvini non convince nessuno come leader liberale”.