Napoli. Criscuolo: “Il dopo De Magistris sarà il vero problema per la città”

Come volevasi dimostrare la scommessa del sindaco di Napoli è stata persa alle comunali della provincia di Napoli e in altre zone in cui il senso di responsabilità politico si è intrecciato con il coraggio temerario di piantare la bandierina demA ovunque fosse possibile“. Commenta così l’Avv. Rosa Criscuolo, segretario Associazione Prospettive Radicali – Radicali Caserta, Comitato Nazionale Radicali Italiani, Associazione PERLAGRANDENAPOLI e Presidente Ass. Luca Coscioni Caserta.

Questa idea non solo non entusasiama la sinistra che cerca di connotarsi quale forza liberale inneggiando a Macron ma allontana anche chi dalla prima ora credeva nel progetto del Governo delle autonomie. In realtà l’idea ha appassionato i tanti che intravedono qualcosa di positivo per l’Italia nella vicinanza al greco Varoufakis, forse le spiagge della Grecia su cui ci si può abbronzare alla grande …mah! E lasciamo questi avvincenti argomenti a chi aspira a ricostruire la nuova casa della sinistra e ritorniamo al nostro sindaco di Napoli che certamente ha coinvolto con il suo carisma e il suo entusiasmo la classe popolare che nella pratica ha posposto alla borghesia di cui è rappresentante. De Magistris – continua Criscuolo – rappresenta i borghesi ed è la gioia di tutta quella ammucchiata di associazioni che si occupano di battaglie per gli ultimi ed i diritti civili di cui può disporre elettoralmente. Il suo sforzo di essere anche radicale purtroppo non funziona per genesi dipietrista anche se rispetto ai temi dell’accoglienza su cui può ricavare un vantaggio concreto sembra essere più che interessato (vedi Napoli città dei rifugiati). Il fallimento della sua prova elettorale – sottolinea – voleva essere una cabina di regia per eventuali elezioni regionali mentre le sue gite fuori porta lo spingono a cercare la leadership di un movimento nazionale. Il mandato da sindaco sta per scadere e se non riuscirà a trovare una valida offerta dovrà anche vivere col rimorso di aver portato a termine un secondo mandato fallimentare. Quello che spaventa i più è il dopo De Magistris e la discovery della pessima amministrazione della città metropolitana. Personalmente credo che in un prossimo futuro politico il sindaco di Napoli ritornerà alla casa madre, cioè tra i suoi amici dipietristi. Ricordando Marco Pannella nel 2013 dopo aver espresso una raccomandazione di voto di cui rimase deluso sul sindaco De Magistris: ‘Napoli non è arancione, è zozza’“.

Redazione

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