Napoli. ‘Il Maggio Napoletano’: il progetto culturale della famiglia Bianco
Non tutti sanno che alla Banchina Santa Lucia, tra il ponte per il Castello e il mare, c’è una professione ed antica tradizione dei barcaioli che vanta esperienza dal 1890.
Il “ventre” di Napoli è il centro storico greco-romano, piazza del Gesù Nuovo è la porta d’ingresso nel cuore del centro antico. Innumerevoli i tesori artistici da visitare, le chiese, i palazzi, i percorsi sotterranei, le vedute e tanto altro, una città dai mille volti, altrettanto diversificato è lo sviluppo costiero. Da qui, lo sguardo abbraccia tutto l’orizzonte in un duplice azzurro di mare e di cielo, definisce così Vincenzo Bianco, il più antico barcaiolo della città, Napoli dalla via del mare.
La sua famiglia, i Bianco, sta lì a noleggiare barche dal 1890, insieme a sua sorella Imma che gestisce coi fratelli e la mamma lo storico bar proprio vicino denominato “Il Barcadero”. Ogni giorno, Imma e Vincenzo fanno da cicerone ai tantissimi turisti, curiosi e amanti del mare, illustrandogli l’immagine più famosa di Napoli: il profilo della costa, dominato dalle massicce mura di Castel dell’Ovo, il più antico della città, che sorge sull’isolotto di Megaride, oggi collegata alla terra ferma da un ponte.
Ad Imma Bianco abbiamo rivolto alcune domande:
Come è nata l’idea del progetto Maggio Napoletano?
«Abbiamo partecipato a quest’evento in concomitanza con “Maggio dei monumenti”. Questo progetto offerto dall’assessore Daniela Villani, è stato presentato come “Maggio Napoletano” con l’intento di far conoscere al turista, Napoli anche dal lato mare dove è bella viverla anche così».
Perché questo nome, “Nas’ ‘e cane”?
«Per due motivi: uno era proprio per la forma del naso arrotondato, del bisnonno Salvatore; l’altro era il fiuto per gli affari, gli bastava un’occhiata a quelli che passavano per Santa Lucia per capire al volo a chi la barca si poteva affittare” ».
Quasi la quinta generazione?
«L’ azienda nasce nel 1890 , allora il nostro Bisnonno, noleggiava le sue barchette al rinomato circolo nautico Italia …la nostra passione si diffonde da padre in figlio, fino ad oggi».
Cosa illustri ai turisti in questo piccolo viaggio?
«Questo viaggio all’ombra del vesuvio, mostrerà Napoli da una prospettiva davvero unica. Emergono tanti aspetti sconosciuti, che inevitabilmente sfuggono a chi resta piantato sulla terra ferma. Con loro scopriremo il Castel dell’Ovo a 360 gradi, la visione su tutto il golfo, spiegherò l’isolotto di Megaride, sotto le mura del castello è il borgo Marinai, costruito nell’800 e inizialmente destinato a ospitare le famiglie dei pescatori e le loro imbarcazioni e tanto altro».
Progetti futuri?
«Questa simpaticissima e lodevole iniziativa si spera che ci sarà anche nei prossimi anni. Per chi fosse all’oscuro di questa iniziativa, spieghiamo che si tratta di un evento molto particolare, un piccolo viaggio che permetterà ai turisti e i napoletani, di vivere la città in un modo inedito e suggestivo».
Consigli da dare ai turisti?
«Sono ancora tante le cose da poter raccontare e altrettante ancora quelle da scoprire della terra partenopea. A noi basta sapere che tutto ciò è racchiuso nei diari dei viaggiatori e soprattutto nella nostra vita di tutti i giorni».
Emanuele Arciprete